Presidio nero in Borgo e antifascisti in centro: tensione ma nessun incidente
Pavia, città blindata lunedì sera per le due manifestazioni concomitanti: il ricordo di Emanuele Zilli, militante missino morto nel 1973, e il corteo della Rete dal Mezzabarba fino a piazza della Vittoria
Fabrizio Merli e Adriano AgattiPAVIA. Al termine di una giornata di tensione, Pavia ha assistito alle manifestazioni degli estremisti di destra e degli antifascisti protetta da uno schieramento di forze dell’ordine imponente. Tutto si è svolto regolarmente.
Gli antifascisti si sono dati ritrovo per le 21 davanti a palazzo Mezzabarba. All’inizio pochi gruppetti, poi sempre di più sino raggiungere un totale di circa 200 persone. Presenti, tra gli altri, l’assessore Alice Moggi e la consigliera comunale Silvia Chierico. Bandiere rosse e, davanti a tutti, uno striscione con la scritta «Pavia libera da ogni fascismo - Rete antifà Pavia». Nel breve spostamento da piazza del municipio a piazza della Vittoria sono stati scanditi slogan contro il fascismo e altri cori come “Se ci sono i disoccupati/la colpa è dei padroni e non degli immigrati». Dalla piccola folla è partito anche qualche slogan contro il ministro leghista Gianmarco Centinaio, eco di una mattinata di contestazione in università. Al termine, gli antifascisti si sono ritrovati in piazza Vittoria, per concludere una manifestazione vivace ma sempre pacifica, anche perché seguita con estrema attenzione e discrezione da polizia e carabinieri.
Nel frattempo si svolgeva una commemorazione in Borgo Ticino, davanti al cippo che ricorda Emanuele Zilli, l’esponente missino morto il 5 novembre del 1973 dopo tre giorni di coma seguiti forse da una caduta dal motorino mentre usciva dal lavoro in via Fratelli Scapolla in Borgo. Il gruppo Recordari, con una cerimonia ormai nella tradizione della destra, ha onorato il camerata morto in circostanze che non sono state mai chiarite con certezza. Erano in 150 i simpatizzanti di destra che si sono radunati in via XXV Aprile e si sono poi spostati verso la lapide che ricorda l’esponente missino nel punto dove era avvenuto l’incidente, in via Fratelli Scapolla. Poi hanno proseguito verso l’abitazione dei familiari di Emanuele Zilli. Una manifestazione che si è svolta senza incidenti. Il ponte Coperto era chiuso al passaggio dei pedoni ed era presidiato da carabinieri e polizia. Al termine delle manifestazioni erano previsti concerti sia nella sede di Casapound, in via della Rocchetta che nella sede di Radio Aut, punto di ritrovo per gli antagonisti pavesi. —
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