Confindustria, l’appello «Strade e ponti disastrati ci costano 300 milioni»
Il presidente Nicola de Cardenas: «In provincia di Pavia grandi opere necessarie per aziende, professionisti e cittadini ogni anno perdite economiche insostenibili»
Stefano Romano voghera
All’Italia servono la Tav per far viaggiare più velocemente le merci verso l’Europa e la Tap per far arrivare il gas dalla Russia, alla provincia di Pavia servono nuovi ponti e strade percorribili per restare collegata al resto d’Italia e risparmiare quasi 300 milioni di euro l’anno. Le agende di Confindustria nazionale e Confindustria Pavia convergono sul tema delle infrastrutture: inadeguate a supportare gli sforzi dell’imptenditori per agganciare la ripresa. Il presidente di Confindustria Nicola de Cardenas mette le infrastrutture al primo posto dell’agenda pavese presentata ai colleghi imprenditori e alla politica nell’assemblea generale convocata alla Balma & Capoduri di Voghera, eccellenza d’Oltrepo che ospita l’appuntamento dopo la Moreschi di Vigevano e la Fedegari di Albuzzano.
«La tragedia del ponte Morandi di Genova ha scioccato tutti e ci siamo resi conto di quanto sia pericoloso trascurare gli investimenti infrastrutturali», attacca de Cardenas che poi passa ad elencare i numeri del disastro infrastrutture in provincia di Pavia.
«Sono chiusi al traffico merci tre ponti sul Po e tre sull’Agogna e l’intervento di alcune imprese, a cui va il nostro sincero grazie, per finanziare l’apertura di un ponte sull’Agogna non può essere la soluzione. Abbiamo circa il 50 per cento in più di incidenti mortali rispetto alla media lombarda e tra il 2014 e il 2016 sono cresciuti dell’80 per cento. Non fare il nuovo ponte della Becca costa 75 milioni l’anno. Non fare la Vigevano-Malpensa ne costa altri 162. E in più ci sono i costi ambientali e sanitari calcolabili in altri 50 milioni l’anno per due opere mancate e per la chiusura dei ponti sull’Agogna». La somma delle perdite calcolate da confindustria Pavia arriva a 287 milioni l’ano. Ma a questi si devono aggiungere i costi per la mancata manutenzione ordinaria.
«In provincia di Pavia : aggiunge de Cardenas – abbiamo un quarto delle strade provinciali di tutta la regione, ma sono in condizioni disastrose: in questi anni si è tagliato troppo su questi investimenti, la Provincia è in asfissia finanziaria e le strade sono puntegiate da crateri». L’appello alla politica, di fronte al ministro pavese Gian Marco Centinaio, è chiaro: «Bisogna tornare a investire sulle province ai margini, e fate presto».
La difficoltà di spostarsi dal Pavese all’Oltrepo alla Lomellina (e di raggiungere le autostrade) per le limitazioni al traffico sui ponti traballanti sono ogni giorno sotto glo occhi di tutti. E sotto le ruote di tutti (trasportatori come pendolari) sono le condizioni disastrose delle strade in provincia di Pavia.
Ma c’è un’altra emergenza, forse meno visibile ma altrettanto concreta, sulla quale il presidente di Confindustria Pavia mette l’accento.
«La difficoltà di trovare persone con le competenze tecniche che servono nelle nostre fabbriche è il problema numero uno che segnalano le nostre imprese – spiega Nicola de Cardenas –. Con scuole e università dobbiamo adeguare l’offerta formativa: formare e aggiornare i nostri collaboratori e riportare i nostri giovani a sognare un futuro in fabbrica. Come ha detto bene Giovanni Brugnoli, vicepresidente nazionale con delega all’education, l’obiettivo è passare dai masterchef ai mastertech».
Il claim scelto da Confindustria Pavia per l’assemblea generale 2018 è: «Industria, una storia del futuro».
«Con il viaggi iniziato nello stabilimento Moreschi di Vigevano, proseguito alla Fedegari di Albuzzano e approdato oggi alla Balma & Capoduri di Voghera vogliamo raccontarvi che l’industria è una parte fondamentale della storia di questo Paese e di questo territorio. Abbiamo attraversato tante difficoltà e tanti conflitti, ma che l’abbiamo fatta: abbiamo compiuto il nostro miracolo economico e l’Italia è diventata la seconda manifattura d’Europa, la settima potenza industriale del mondo. Oggi la notizia è che l’industria non è solo in nostro passato ma è la storia del nostro futuro».
Un futuro in cui i temi ambientali saranno sempre più importanti.
«L’industria è anche la soluzione ai problemi ambientali – taglia corto de Cardenas – . Prendiamo il caso della plastica, un settore fortemente presente in questo territorio. Le nostre imprese sono fortemente impegnate a favorirne un utilizzo responsabile e a incrementarne il recupero e il riciclo. Pavia Merita più attenzione all’ambiente e maggiori investimenti. I gravi e ripetuti episodi di incendi in depositi di rifiuti sono allarmanti: ringrazio il prefetto per la ferma determinazione con cui ha guidato la reazione di tutte le istituzioni. Occorre contrastare duramente ogni forma di illegalità e sviluppare invece una moderna eco-industria di recupero e riciclo, con impianti adeguati e tecnologicamente avanzati. Quello che oggi è un problema che suscita mille preoccupazioni e proteste può essere trasformato in una pratica eccellente di economia circolare. Solo con una corretta collaborazione di scienza, industria e istituzioni si possono trovare le migliori soluzioni ai problemi dei cittadini». —
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