Cavallaro, l’eterno ritorno La Pro Vigevano lo riporta sul parquet
LA STORIASe un giorno dovesse fare il conteggio del tempo trascorso al Palabasletta Mirko Cavallaro potrebbe scoprire che è uno dei luoghi dove è stato più a lungo. Anche perché da settembre il...
ANDREA BALLONELA STORIA
Se un giorno dovesse fare il conteggio del tempo trascorso al Palabasletta Mirko Cavallaro potrebbe scoprire che è uno dei luoghi dove è stato più a lungo. Anche perché da settembre il cestista vigevanese, che ha vestito due volte il gialloblù in carriera (in serie B e in Lega 2 in momenti diversi, categorie in cui ha trascorso buona parte della carriera), dopo le giovanili alla Cat ci tornerà questa volta non con la casacca della Pallacanestro Vigevano, ma con quella di un'altra squadra di Vigevano, la neopromossa in serie D Pro Vigevano. Aveva smesso, dopo un anno funestato dai troppi infortuni in C Gold con Vigevano, ma al momento dell’addio aveva lasciato cadere un «chissà che non possa tornare a giocare in Promozione».
guardia e avvocato
In molti avevano alzato il sopracciglio in segno di manifesta incredulità sentendo le parole della guardia Cavallaro, che intanto ha superato l’esame e può fregiarsi anche del titolo di “avvocato”. Chi invece la promessa l’ha tenuta ben fissa a memoria è stato il duo Ferracin-Gibertoni, rispettivamente patron e coach della Pro Vigevano. Non era difficile dimenticarselo, un po’ perché di boutade così non se ne sentono tutti i giorni, ma soprattutto perché l’ex golden boy ducale, che veleggia verso i 32 anni, spesso e volentieri in questa stagione appena trascorsa era sul parquet della Carducci a tenere in allenamento lombi e polsi, ginocchio ballerino permettendo. «Ho continuato ad allenarmi – racconta – e di tanto in tanto incrociavo Gibertoni, che a un certo punto mi ha chiesto perché non andassi a giocare da loro».
Come quando si invita la più bella della festa la risposta non sempre è scontata e, fatti i dovuti rilievi che hanno appurato la tenuta dell’articolazione inferiore, ha deciso che era tempo di tornare a dedicarsi alla palla spicchi, come un Cincinnato che per il tempo di un paio di allenamenti a settimana, abbandonerà le sudate carte dell’avvocatura, per ritornare a sgomitare sul parquet sotto le plance.
nostalgia del parquet
«Mi mancava tanto stare in squadra con i compagni – spiega – la fatica, la tensione della partita. Sono tutte emozioni che se le provi per tanto tempo, poi ti mancano. In questo momento ho la consapevolezza di giocare in sicurezza. Già due stagioni fa a Trecate avevo capito che se avessi fatto gli esercizi di potenziamento non avrei sofferto. L’importante è avere del tempo da dedicare. Nella passata stagione ne avevo meno a disposizione, ma se riuscissi a farlo tutti i giorni potrei giocare a livelli più alti».
Che letto tra le righe significa che l’intenzione è fare un campionato di vertice e togliersi l’ennesima soddisfazione di una lunga carriera. Dall’esordio in D nel 2001-02 prima di approdare alla Mens Sana Siena, fino al debutto tra i senior a Vigevano in B1 nel 2004. Poi Ferentino, Omegna e di nuovo Vigevano con la promozione in Legadue nel 2008-09 e un altro anno in gialloblù. L’anno dopo è tra Scafati e Agrigento, nel 2011 in B a Montecatini prima di passare a Mortara, dove conquista la B. Nel 2014 tappa a Oleggio sempre in B e nuovo ritorno a Vigevano nel 2015 in C Gold. Nel 2016 l’ultimo anno a Trecate. —
ANDREA BALLONE
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