In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Elezioni, Ballurio ci sarà con Insieme per Ivrea

L’ex esponente del Pd sarà la candidata a sindaco della sua lista civica «In questi anni mi sono fatta molti nemici, ma sogno un comunità libera»

di Vincenzo Iorio
1 minuto di lettura

IVREA. Volano gli stracci in casa Pd, ma una cosa è certa: Elisabetta Ballurio sarà della partita e lo sarà da candidata a sindaco di una lista civica denominata Insieme per Ivrea. Le ultime riserve l’ex esponente del Pd, sconfitta domenica 21 alle primarie per soli 53 voti da Maurizio Perinetti, le ha sciolte ieri sera dopo una settimana in cui dai suoi ex c compagni le sono arrivate durissime critiche. Di fatto - come dato di cronaca - dei suoi fedelissimi nel Pd solo Donato Malpede, del direttivo, e la consigliera Elisa Mulas è disposta a seguirla, restituendo la tessera e dimettendosi dal Consiglio. Gli altri, dal capogruppo Fabrizio Dulla al consigliere Paolo Bertolino, continueranno il loro percorso nel Pd.

La Sentinella del 31 gennaio in un minuto



«Una lista trasversale ai soliti schieramenti, dove l’esperienza dei più anziani si mescoli con l’entusiasmo giovanile - spiega Ballurio -. Una lista di persone che vogliono entrare nella stanza dei bottoni non per distruggere, ma per costruire. Una lista pensata per unire, con un programma che non sia un libro dei sogni».

In un lungo comunicato stampa, Ballurio se la prende soptrattutto con l’assessore alla Cultura Andrea Benedino. «Sono stata io ad aver sostenuto la candidatura di Benedino come assessore, mentre la maggior parte del partito, compreso il sindaco, volevano Anna Prat o Elena Actis. Oggi lui dichiara ai giornali che ha visto votare per me, alle primarie, alcuni esponenti di Forza Nuova, aggiungendo “tanto meglio, vorrà dire che toglierà un po’ di acqua dai pozzi del centro destra”». Ballurio contesta ancora una volta la validità delle primarie: esponenti di altri partiti che hanno partecipato al voto, santini lasciati sui tavoli del seggio; scrutatori che da amministratori davano esplicitamente indicazioni di voto.

Tutto questo perché? «Mi sono fatta dei nemici in tutti questi anni - spiega -. Mi sono permessa di criticare alcune scelte sulla zona Montefibre e il depauperamento del centro storico. Non ho più fatto l’assessore al Commercio perché il sindaco mi rimproverava di dare troppo retta alla gente e di non saper fare squadra». «Con questa lista - conclude - vorrei creare una comunità in cui tutti abbiano le stesse opportunità per dare il proprio contributo senza dover per forza essere “del giro giusto”. Dove prevalga lo spirito di comunione e non di divisione o allentamento di chi dice non sono d’accordo. Mi pare che Olivetti premiasse chi aveva il coraggio di dissentire motivandone le ragioni e non fosse così interessato a chi si adattava sempre solo per dimostrare una qualche fedeltà».


 

I commenti dei lettori