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Guai a sinistra a Ivrea, Leu si ritira dalle elezioni

Giorgio: «Pesano i veti». In casa Pd frattura insanabile, il centrodestra prende tempo e i Moderati fanno un passo indietro

di Vincenzo Iorio
3 minuti di lettura

IVREA. Acqua agitate anche a sinistra del Partito democratico. Leu, il movimento di Bersani e Grasso, non parteciperà alle elezioni comunali di fine maggio. Una doccia fredda dopo mesi passati a far pressione sul Pd per incontrarsi e discutere di candidati e programmi.

La Sentinella di mercoledì 28 marzo in un minuto

Quella parte di Sinistra Italiana, che ha già stretto un accordo con la lista civica di ViviamoIvrea di Francesco Comotto, ha messo il veto. A nulla è servita una riunione a livello regionale con Nicola Fratoianni che di Sinistra Italia è il segretario nazionale. «Una scelta che non capisco - commenta Franco Giorgio - soprattutto se pensiamo che tra un anno ci saranno le elezioni regionali». Cosa fare adesso? Giovedì sera si riunirà il direttivo di Mdp-Articolo1. «Discuteremo se e come partecipare alle elezioni comunali - conclude Giorgio -. Personalmente credo che non abbia senso presentare il simbolo di Mdp quando abbiamo scelto di confluire tutti in Leu, ma la scelta verrà presa con tutti gli altri iscritti». Una lista civica? «Vedremo se ci sono le condizioni».

Il Pd

La frattura è insanabile. Gli ex 11 balluriani, anche se definirli così è riduttivo, che la scorsa settimana hanno sbattuto la porta uscendo dal direttivo del Partito democratico, confermano la loro scelta nonostante il tentativo di mediazione da parte del segretario provinciale Mimmo Carretta. A due mesi dalle elezioni sembrano voler restare alla finestra e vedere cosa accadrà.

«Non siamo interessati ad entrare nella lista del Pd di Ivrea alle elezioni comunali di primavera - scrivono i fuoriusciti, tra questi c’è anche Maurizio Cieol - anche se nelle logiche di partito un terzo del direttivo avrebbe il diritto di esprimerne. Siamo in grado, veicolando tutte le nostre preferenze su un solo nome, di eleggere un nostro rappresentante in Consiglio (ovviamente in caso di vittoria Pd come nel 2013), ma non ci interessa».

Le condizioni poste una settimana fa pare che non siano state neanche prese in considerazione: «È necessario un passo indietro degli uomini e delle donne del Pd nell’amministrazione e nelle partecipate e andare verso nomine di persone competenti e tecnici di centrosinistra della società civile che attuino i programmi del sindaco».

La mano tesa dal candidato a sindaco Maurizio Perinetti, che si era detto disposto a una politica di rinnovamento senza però voler rinunciare a priori alle esperienze precedenti, non è stata stretta. «Prendiamo atto che si insiste a parlare di continuità e noi non siamo d’accordo - concludono gli undici - non essendo interessati a continui conflitti interni o pubblici come avvenuto in passato. Non intendiamo abbandonare la barca nel momento delle difficoltà e non intendiamo dar vita a nuovi gruppi».

Ora al segretario del circolo eporediese Luca Spitale il compito di formare un nuovo direttivo senza quella maggioranza che lo aveva sostenuto ed eletto. Guiderà il partito con quegli esponenti della minoranza contro cui si era candidato. «Basta polemiche, ora bisogna lavorare - dice -. Basta soprattutto commentare le dinamiche interne al partito con dei comunicati stampa che non fanno che alimentare polemiche e divisioni»

Centrodestra e civiche

Intanto, la coalizione di liste civiche che insieme a Forza Italia e alla Lega hanno scelto di allearsi, si è presa ancora qualche giorno prima di annunciare il candidato sindaco. Sul tavolo ci sono cinque candidature da vagliare, tra cui quelle di Alberto Bich, Elisabetta Ballurio e Alberto Tognoli.

I Moderati

Alleati storici del Pd, che a Ivrea hanno sostenuto fino a qualche mese fa la coalizione di centrosinistra del sindaco uscente Carlo Della Pepa, si sono seduti al tavolo con il centrodestra. Ma la mossa non è per nulla piaciuta al fondatore Giacomo Portas. Lunedì scorso il gruppo dei Moderati di Ivrea si è riunito insieme al responsabile degli enti locali Giovanni Maria Ferraris, proprio per ragionare sulle prossime elezioni comunali. Il risultato sembra un mezzo passo indietro. «Si prende atto della grande difficoltà in cui versano gli alleati storici del Pd - spiega il referente Massimiliano De Stefano - i quali mettono in serio imbarazzo anche il nostro elettorato, per le note vicende delle elezioni primarie di gennaio scorso e delle più recenti dimissioni del gruppo dirigente. Con molta difficoltà stiamo cercando di lavorare per ricompattare la coalizione, sperando che si riesca a trovare una soluzione comune per garantire un progetto politico». «Dopo Pasqua - conclude De Stefano - chiederemo un incontro nella sede di Torino con i vertici del partito per le decisioni da prendere».

Potere al popolo

Giovedì 29 alle 21, al centro civico di Bellavista, c’è l’assemblea territoriale di Potere al popolo. «Ci troviamo per organizzare il movimento e per portare avanti - spiega la referente Cadigia Perini - il percorso che, come abbiamo sempre detto, non voleva essere un cartello elettorale, ma il tentativo di ricostruire una strada democratica, plurale e unitaria, per una politica realmente alternativa di sinistra. Ci ritroviamo per discutere di come sviluppare sul territorio canavesano questo progetto politico».


 

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