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«Fuori dal Pd chi ha sostenuto Sertoli»

Il segretario Spitale: «Non mi sento responsabile della batosta, a giorni deciderò cosa fare. Insuccesso è grande occasione»

di Vincenzo Iorio
1 minuto di lettura

IVREA. «Il Pd resta un partito aperto a tutti, ma di sicuro fino a quando sarò segretario cittadino per coloro che hanno fatto campagna elettorale contro Maurizio Perinetti, sostenendo altri candidati e altre liste, non c’è più spazio in questo partito. Non voglio più vederli». Luca Spitale, segretario di circolo dal marzo dello scorso anno, è molto duro con quel gruppo di ex balluriani (una decina) che in questi ultimi mesi hanno sostenuto quasi a viso aperto le liste di Insieme per Ivrea e Cambiamo Ivrea.

Spitale partiamo dalla confitta. È pronto a dare le dimissioni?

«Questo nodo lo scioglierò solo nei prossimi giorni. Convocherò un direttivo ed eventualmente un’assemblea degli iscritti. Se arriveranno sollecitazioni in questa direzione, sono pronto a farmi da parte. Personalmente non mi sento responsabile di questa sconfitta. Il Pd ha fatto tutto quello che poteva. Abbiamo fatto una buona campagna elettorale e da quando Elisabetta Ballurio è andata via per approdare al centrodestra il partito ha ritrovato quell’unità che aveva perso da tempo».

Pentito del mancato apparentamento con Comotto?

«Rivendico la scelta di Perinetti. Forse avremmo guadagnato qualche voto, ma avremmo perso quelli dei nostri alleati della prima ora e la stima di molti. E poi Comotto non ha voluto neanche discutere la nostra proposta politica; a lui interessavano solo le poltrone».

Resta però la sconfitta. Cosa è successo?

«È una brutta batosta, anche se il Partito democratico resta il partito di maggioranza relativa in questa città con il 27%. Sapevamo che se l’affluenza fosse stata superiore al 45% avremmo perso. L’appello di Massimo Fresc del M5s ad andare alle urne ha funzionato. L’esplicito invito di Francesco Comotto a sostenere il “cambiamento” di Sertoli ha portato a far vincere il centrodestra. Però una cosa voglio dirla forte: le sconfitte possono essere e devono essere delle grande opportunità».

Da dove deve ripartire il Pd?

«Questa è l’occasione per realizzare quel cambiamento generazionale auspicato da molti e da tempo. Ai “vecchi” del partito chiedo di affiancare i nostri giovani per trasmettere loro l’esperienza necessaria. Detto questo, dobbiamo essere meno autoreferenziali e più aperti. Inoltre, non siamo riusciti a contrastare quel clima di negatività contro l’amministrazione uscente. Un clima negativo, me lo lasci dire, alimentato da questioni del tutto marginali».

Gli ex balluriani hanno remato contro?

«Avevano detto che si sarebbero astenuti, ma hanno lavorato per gli altri. Per loro qui non c’è più spazio e non c’è bisogno dei probiviri. Hanno boicottato la sinistra e Perinetti che non se lo meritava proprio».

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