In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

In trecento al sit-in a Ivrea contro Salvini: «Ha superato ogni limite»

Sedici tra associazioni e cooperative contro i respingimenti dei migranti. «Chiederemo a sindaco e presidente del Consiglio di far sentire la nostra voce»

Vincenzo Iorio
1 minuto di lettura

Ivrea, Non in mio nome

IVREA. La sinistra di Ivrea, o almeno un pezzo di essa, alza la voce sulla vicenda della Diciotti, la nave della Guardia costiera che nella notte tra il 15 e il 16 agosto aveva salvato 150 migranti nel Mediterraneo e che fino a sabato scorso è rimasta bloccata nel porto di Catania con l’ordine di non far scendere nessuno. Poi la soluzione della vicenda con lo sbarco dei migranti e l’aiuto all’Italia da parte di Albania, Irlanda e Conferenza episcopale italiana.

La Sentinella del 27 agosto in un minuto



Associazioni, partigiani in testa, ambientalisti, mondo della cooperazione e pezzi di sinistra, hanno organizzato per lunedì pomeriggio un sit-in a Ivrea, in piazza Ferruccio Nazionale. Hanno partecipato circa trecento persone.  «Si è superato ogni limite - spiega Mario Beiletti, presidente dell’Anpi -. Il comportamento del Governo non solo è deplorevole ma irresponsabile. Non si può accettare che delle istituzioni continuino ad avere un atteggiamento superficiale e disumano nei confronti dei più deboli».



«Vogliamo far sentire forte il nostro “Non in mio nome” - prosegue Beiletti - Non vogliamo fare parte di quegli italiani per i quali il ministro dell’Interno dice di agire. Vogliamo invece che vengano rispettati i diritti sanciti dalla nostra Costituzione nell’articolo 2 che recita “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” e dell’articolo 10 che afferma “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica ”.

Le associazioni che   hanno aderito al si-in   sono Anpi, Acmos, Albero della speranza, Associazione Rosse torri, Centro documentazione pace, Centro Gandhi, Cooperativa Mary Poppins, Comunità del castello di Albiano, Good Samaritan, Legambiente, Mir Ivrea, Osservatorio migranti, Potere al popolo, Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Zac.

«Riteniamo l'inchiesta aperta dalla procura di Agrigento, che ipotizza anche il reato di sequestro di persona, un messaggio chiaro - aggiungeno le prime 17 associazioni che hanno aderito all’iniziativa -: la politica sarà pure legittimata a prendere decisioni e assumere provvedimenti, ma non può contravvenire a quanto previsto nella nostra Costituzione».

Durante il sit-in, le associazioni hanno chiesto ai cittadini intervenuti di sottoscrivere una lettera aperta al sindaco Stefano Sertoli (eletto da partiti di centro destra, Lega in testa, e liste civiche) e al presidente del Consiglio comunale Diego Borla, affinché si facciano portavoce del dissenso verso le istituzioni superiori dello Stato italiano. La lettera è stata sottoscritta da 292 persone —


 

I commenti dei lettori