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Ivrea. Armi rubate sequestrate al campo nomadi Il questore di Torino: «È preoccupante»

Messina commenta l’operazione della polizia e ricorda che spesso le cosche della ’ndrangheta le lasciano in custodia ai sinti

Mauro Giubellini
2 minuti di lettura

IVREA

Le armi ritrovate e sequestrate martedì 25 settembre nel campo nomadi di San Giovanni nel blitz di Polizia di Stato e Polizia municipale potrebbero far parte dell’arsenale di una cosca della ’ndrangheta. Il sospetto (per ora la certezza è che fucili e pistole provengono da furti fatti nel Nord Italia) è stato avanzato dal questore di Torino, Francesco Messina, tracciando il bilancio dei controlli fatti nell’ultimo mese.

La Sentinella di lunedì 8 ottobre in un minuto



«La piccola santabarbara scoperta dagli agenti in via Cascine Forneris a Ivrea - ha detto il questore - è preoccupante. Sono armi rubate. Le indagini proseguono per risalire alla loro provenienza. E soprattutto bisogna capire se sono state utilizzate per commettere reati. Spesso - aggiunge il questore - le cosche della ’ndrangheta le lasciano in custodia a soggetti di etnia sinti». Il blitz congiunto di Polizia di Stato e polizia municipale a San Giovanni è scattato nella mattinata di martedì 25. Una ottantina di agenti hanno circondato militarmente l’area del campo nomadi, (che non è abusivo) ed in cui vivono - in roulotte, camper, casette prefabbricate e in muratura, una settantina di persone. Tutti i presenti sono stati controllati e identificati.

Gli agenti avevano ricevuto l’ordine direttamente dal ministero dell’Interno per fare un controllo sulle persone domiciliate e cercar traccia di potenziali attività illecite.



All’interno di una cascina attigua, in uso esclusivo ai residenti del campo, sono stati trovati quattro fucili, di cui tre a pompa ed uno da caccia, con relativo munizionamento calibro 12 e 6,35; due pistole, di cui una semiautomatica ed una a tamburo. Le armi sequestrate sono risultate essere provento di furti avvenuti nelle province di Vercelli, Torino e Piacenza e forse usate in diverse rapine. Su due autovetture, una Seat Leon e un'Audi S3, risultavano montati motori rubati. L’Audi, apparentemente di colore grigio metallizzato, era in realtà nera. Il colore era stato celato dall’applicazione di una patina nastro adesiva che andava a ricoprire completamente il veicolo. Entrambe le auto avevano dei dispositivi di allarme simili a quelli in uso alle forze dell’ordine. Inoltre, sono state sequestrate anche due chitarre elettriche di notevole valore, due mountain bike da competizione. Gli agenti hanno trovato anche una valigetta in alluminio contenente apparecchiatura elettronica medicale del valore di circa 10 mila euro, provenuto di un furto in abitazione a Torino. Sono state identificate 50 persone, tre di queste sono state denunciate per ricettazione.

L’assessore alla Polizia locale Giuliano Balzola, della Lega Nord, precisa che «il campo nomadi, alla luce delle parole del questore Messina, sarà costantemente monitorato con un puntuale scambio di informazioni con polizia e Arma dei carabinieri» mentre rimanda tutto ad «un confronto collegiale con sindaco e giunta» il problema legato ai 200mila euro che la passata amministrazione aveva stanziato per allacciare tutte le unità abitative alla rete fognaria, il posizionamento di punti luce e l’ampliamento del campo stesso attraverso una contestatissima acquisizione di un terreno privato adiacente. —
 

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