DOPO IL VOTO LA CASA SUL POZZO
RIFLETTE SULL’EUROPA ‘ECONOMICA
MA NON EFFETTIVA COMMUNITAS

Casa sul pozzo.1

LECCO – La città di Lecco può diventare (più) europea? All’indomani dei risultati delle elezioni nazionali, a La Casa sul Pozzo ci si mette a scavare intorno al concetto di Europa. Dal momento che ci troviamo a vivere una fase di transizione il cui esito potrebbe essere il rafforzamento o l’indebolimento e al limite la dissoluzione dell’Unione, il sociologo Massimo Campedelli propone di “condividere pensieri, vissuti, osservazioni e critiche per capire che cosa sia per noi l’Europa e cosa vorremmo che fosse”.

Un insieme di regole e restrizioni però una garanzia di pace, una possibilità di sviluppo ma una sfida quotidiana, uno sguardo a tratti opaco ma costantemente lanciato verso il futuro: la Comunità Europea appare come una complessificata volumetria di luci e ombre. Risulta subito evidente che i meri accordi economici hanno garantito l’affastellarsi di 28 Stati nazionali ma non lo sbocciare di un’effettiva communitas. Un deciso rafforzamento delle democrazie interne e una maggiore coesione – soprattutto riguardo a temi essenziali come le migrazioni – potrebbero forse cominciare a sanare e rinvigorire la nostra Europa?

Massimo Campedelli - padre Cupini (2)Certo è che ci troviamo immersi in un processo di lunga durata. Per questo motivo abbiamo bisogno di “mappe di lavoro, occasioni di sviluppo ed intelligenze che si mettano all’opera”, come argomenta padre Angelo Cupini. E facendo riferimento al progetto Crossing della Casa prosegue: “Quello che mi interessa è avere competenze di umanità e lavorare non sul filone etnico o religioso ma sulla radice di essere donne e uomini”. Quella che si intravvede è allora la traccia di un percorso educativo rivolto a tutti e costruito a piccoli passi: “Ascoltare la presenza dell’altro, apprendere il suo linguaggio, imparare a non banalizzarsi e vivere con l’altro una relazione di stima”.

Ileana Noseda