CENTRODESTRA

Forza Italia scende in piazza, Lega sempre più irritata

Fine settimana di mobilitazione per i berluscones contro la manovra del "Governo del No". Gazebo e manifestazioni in tutte le province piemontesi. E a far salire la temperatura con gli (ex?) alleati ci si mette pure la Porchietto

Gli azzurri piemontesi vanno in piazza, anzi nelle piazze, a spiegare perché la manovra del Governo non piace a Forza Italia, ma a sua volta la Lega non fa mistero sul fatto che questa iniziativa, ovviamente, non le piaccia affatto. Insomma, l’ennesima conferma di quanto sia difficile fare gli alleati sul territorio, soprattutto in vista delle prossime regionali, e gli avversari in Parlamento.

“Ancora una volta saremo nelle piazze tra la gente per spiegare gli effetti disastrosi che la legge di bilancio avrà su tutti noi, lo faremo presenziando con i nostri gazebo nelle principali piazze delle provincie piemontesi ”, annuncia il coordinatore regionale di Forza Italia Paolo Zangrillo, lanciando la campagna di informazione che prevede nei week end la distribuzione di materiale informativo in piazza, e durante la settimana diversi incontri con le associazioni di categoria.

Già, ancora una volta in piazza. Ma se lo scorso 10 novembre, per dire sì alla Tav alla fine i parlamentari del Carroccio, dopo un’iniziale titubanza erano andati pure loro, evitando di lasciare ai forzisti l’unica voce a favore dell’opera del centrodestra, agli uomini di Salvini era parsa perlomeno una forzatura il bis della settimana successiva, quando tutto lo stato maggiore dei berluscones si è radunato davanti al municipio di Torino per inscenare una propria manifestazione. E, certamente, non ha contribuito a stemperare il clima l’incoronazione di Alberto Cirio a candidato della coalizione alla presidenza del Piemonte da parte di Antonio Tajani nella sua veste di numero due del partito.

Ora la faccenda si fa più complicata: è l’attacco dell’opposizione – qual è il partito di Silvio Berlusconi in Parlamento – a una forza di Governo, che però si appresta a governare insieme agli azzurri la Regione. Una partecipazione, quella della Lega all’esecutivo gialloverde, che, come continuano a ricordare i luogotenenti del Capitano, è avvenuto con il consenso accordato dallo stesso Cav. 

Così l’irritazione già mostrata dai leghisti non molto tempo addietro quando il presidente dell’europarlamento era andato in visita ai cantieri della Tav con il governatore Sergio Chiamparino, adesso sale ancora di livello davanti all’attacco alla manovra economica portato in giro per il Piemonte dagli alleati sempre meno tali agli occhi di più di un esponente del Carroccio.

L’orticaria non aveva fatto in tempo a passare che ecco l’annuncio della partecipazione della deputata forzista Claudia Porchietto a un incontro pubblico, da lei promosso, ha provocato una recidiva nelle truppe salviniane: domani all’Nh Hotel di Torino, la parlamentare ha radunato Carlo Cottarelli e Luca Ricolfi (entrambi non certo etichettabili come di centrodestra) a dibattere sui Sette peccati capitali dell’economia italiana, con interventi del commissario Tav Paolo Fojetta, il notaio Andrea Ganelli e il finanziere Guido Giubergia (due figure impegnate nella costruzione di una possibile nuova forza da proporre per il governo della città), oltre alla madamin Giovanna Giordano Peretti. “Possibile che la Porchietto non riesca a fare un’iniziativa senza qualcuno di sinistra?” il commento al curaro che circola in questi giorni tra i leghisti (ma non solo tra loro).

Se poi si aggiunge che al tour azzurro contro la manovra parteciperà, come guest star, proprio Alberto Cirio, designato da Berlusconi per la sfida regionale, la malmostosa reazione del Carroccio appare ancor più evidente. Soprattutto rispetto all’assai poco convinto understatement ostentato dai maggiorenti leghisti di fronte a quest’altro passo in avanti dei berluscones. Che qualcuno tra i salviniani meno comprensivi sarebbe pronto a definire un passo falso, lungo il cammino verso la piazza più importante: quella dove ha sede la presidenza della Regione.

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