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Banda dell’Audi gialla, covi nei bed & breakfast

L’inchiesta si allarga ai b&b: potrebbero averle fornito copertura alla gang albanese non segnalando i clienti alloggiati

Carlo Bellotto
1 minuto di lettura
I componenti della banda dell'Audi gialla 

CITTADELLA. Diverse scorribande di ladri sono state agevolate da gestori di Bed&Breakfast senza scrupoli che non hanno comunicato alle forze dell’ordine (come obbliga la legge) i nominativi dei clienti. Per questo il pubblico ministero Benedetto Roberti sta avviando un’indagine serrata sul rispetto di queste comunicazioni. Il magistrato ha avviato una indagine che riguarda l’intera Alta Padovana.

La sfida dell'Audi gialla: una settimana di terrore raccontata in due minuti

L’irregolarità era emersa nell’inchiesta che ha fatto finire nei guai una banda di albanesi due dei quali parenti di un componente della famigerata Audi gialla che ha imperversato nel Nordest per settimane. Si tratta di Islam e Ergys Rama (che avevano la base in via Roma a Carmignano di Brenta), fratello e nipote del conducente del bolide con targa svizzera rubato e poi dato alle fiamme. E forse l’hanno guidata pure loro qualche notte, quel bolide in grado di fare impazzire tutte le pattuglie del Veneto. Nell’inchiesta c’è pure il complice Bledar Balozi.

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Ora dalle intercettazioni si scopre che i carabinieri venivano chiamati tra loro “i negri” e Islam durante una conversazione dice al compare “Quelli di Cittadella sono i più pericolosi”. Si parlano durante i colpi ed è incredibile come passino in rassegna interi quartieri residenziali dell’Alta Padovana: continui sopralluoghi e obiettivi che saltano all’ultimo momento o per il cane che abbaia troppo o per i sensori che si notano alla finestra. Parlano di una zona tra Carmignano di Brenta e Vicenza e uno dice all’altro: «In quella zona sono entrato in 5 case».

Per due batterie, una composta da questi tre indagati e l’altra di altri tre connazionali si parla di 34 furti accertati. Fontaniva, Cittadella, Piombino Dese, Trebaseleghe ma anche Castello di Godego, Resana, Sandrigo, Thiene. Quando vedono una casa bella, senza allarmi e telecamere, urlano di gioia (ma sono intercettati da una cimice). L’indagine parte proprio da una vettura, una Mini vista uscire dal cortile di un’azienda con un individuo che parte a razzo. La ditta era appena stata razziata ma da quella targa gli investigatori dell’Arma sono saliti sempre più su, fino a delineare i confini di un gruppo criminale che agiva in tutto il Nord.

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