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Vittorio Ivis nuovo segretario del Pd padovano

Ha battuto il rivale Ossari con il 63% dei voti nei circoli. Tandem con Lorenzato, in città Tramarin verso il successo

di Claudio Malfitano
2 minuti di lettura
Vittorio Ivis 

PADOVA. «Adesso riportiamo in alto il nostro orgoglio democratico». Vittoio Ivis (26 anni il prossimo 9 dicembre), consigliere comunale a Monselice, è il nuovo segretario provinciale del Pd. Ha battuto, alla fine della lunga marcia dei congressi nei circoli, lo sfidante Federico Ossari (già segretario dal 2010 al 2013) con un netto 63% delle preferenze e la vittoria in 51 circoli su 80. In totale hanno votato 1.438 militanti su 2.682 iscritti (affluenza: 53%).

Della generazione millennials e “nativo democratico” alla guida del partito, dopo aver gestito negli ultimi anni la delega all’ambiente, chiamato in segreteria da Massimo Bettin. Un segnale di rinnovamento nato dai territori: la candidatura di Ivis infatti si è sviluppata in parallelo con l’esperienza di “Punta in Alta” di Michela Lorenzano (destinata con tutta probabilità a diventare vicesegretaria). Un progetto che ha riscosso il consenso dei militanti, costringendo poi le varie “correnti” ad accodarsi.

Ma se nel 2013 si trovò un accordo unitario mettendo alla testa della segreteria cittadina un renziano (Bressa) e in provincia un non renziano (Bettin), stavolta la contrapposizione è andata oltre: non un congresso unitario, ma una parte dei dem che finisce in minoranza. È quella rappresentata da chi fa riferimento all’esperienza centrista della Margherita: vale per Ossari, così come per il senatore Giorgio Santini, il consigliere regionale Claudio Sinigaglia, il capogruppo in Comune Gianni Berno, l’ex sindaco di Este Giancarlo Piva, il vicesindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon e il vicepresidente della Provincia Fabio Bui.

«Il segretario è colui che vince il congresso, ma il dialogo non deve mai mancare. Per questo mi confronterò con tutti», sottolinea Ivis che però non rimpiange l’unità a tutti i costi: «È stato positivo che ci sia stato un confronto in questo congresso perché ha ravvivato l’entusiasmo dei militanti. Certo ci sono state in alcune occasioni delle asprezze che sinceramente non ho cercato né apprezzato».

Ma da cosa riparte adesso il Pd padovano? «Dal coraggio di confrontarsi con gli iscritti, senza decidere tutto in stanze segrete», risponde il neo-segretario, la cui carica verrà ufficializzata nella prima assemblea provinciale che si svolgerà sabato prossimo. Assieme a lui infatti i circoli hanno eletto 93 delegati che si distribuiscono in modo proporzionale: 62 della componente di Ivis e 31 faranno riferimento a Ossari. In città sono stati eletti anche i delegati all’assemblea cittadina, che poi eleggeranno al loro interno il segretario. Qui l’elezione è indiretta e i candidati sono ancora “coperti”. È probabile però che alla guida del partito cittadino arrivi il giovane segretario di Forcellini Davide Tramarin (33 anni), che dovrebbe poter contare su 36 delegati sui 60 dell’assemblea cittadina.

Ancora due giovani quindi alla guida dei dem: «Non è un problema – risponde Ivis – La società è cambiata tantissimo negli ultimi anni: una qualità che deve avere chi fa politica è quella di saper interpretare l’attualità. E non è detto che i criteri per farlo li abbiano solo le persone esperte. Anzi serve l’orgoglio di parlare a tutti, in primis a chi sta costruendo il proprio futuro».
 

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