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Ufficio immigrazione «Sì allo spostamento ma più sicurezza»

L’arrivo dell’ufficio immigrazione non è un gran problema, semmai il guaio è la sera, quando gli uffici chiudono e piazza Bardella si riempie di spacciatori. Così la pensa il piccolo popolo di...

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L’arrivo dell’ufficio immigrazione non è un gran problema, semmai il guaio è la sera, quando gli uffici chiudono e piazza Bardella si riempie di spacciatori. Così la pensa il piccolo popolo di lavoratori e studenti che ogni giorno affolla la Cittadella della Stanga, dove si concentrano strutture sanitarie, banche, un ufficio postale, studi e altri uffici.

Una delle novità che conseguono alla riorganizzazione che porterà, fra sette anni, alla nascita della nuova questura in via Anelli, è lo spostamento qui dell’ufficio immigrazione.

«In realtà un ufficio immigrazione nei paraggi c’è già» commenta Gianfranco Compostella, «forse verranno accorpati. Non credo comunque che per noi cambi molto». D’accordo anche Mirella Lion. «Sono persone che vengono a fare carte, come tutte le altre. Non credo che la loro presenza porterà degrado o altro». E la pensa allo stesso modo anche Lucia Francescon, lavoratrice di uno dei bar che si affaccia sulla piazza: «Qui di giorno non ci sono problemi, gli immigrati passano già perché ci sono la Prefettura e altri uffici che li riguardano, diciamo. E non creano nessun fastidio. Il problema è dopo, quando cala il buio e arriva la malavita. Non abbiamo paura di giorno, ma semmai quando gli uffici chiudono».

Se l’idea dell’ufficio immigrazione lascia indifferenti i più, a lamentarsi delle cattive frequentazioni serali sono in molti, soprattutto tra le donne. «Quando usciamo da lavoro, la sera, è pieno di stranieri che bevono e fumano» spiega Emanuela Chilin. «Finora non è mai successo niente, ma ammetto che non mi sento sicura». Tra i tanti avventori di piazza Bardella ci sono anche diversi studenti universitari, che frequentano i corsi nelle sedi vicine e poi si ritrovano alla Cittadella per pranzare nei plateatici dei bar.

«Un nuovo ufficio immigrazione? Non penso che sia una buona idea» commenta secco Fabio Callegari. «Ora è un posto molto tranquillo, pieno di lavoratori, non vorrei che peggiorasse». Diametralmente opposta l’opinione della collega Elisa Bassan. «Non vedo che problemi possano creare, sono persone normali che vengono in un ufficio pubblico. Anzi, sono peggio gli italiani».

Silvia Quaranta

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