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Assalto in villa a Saonara, forse è la mafia cinese

Aggressori tre banditi cinesi, tra cui due pregiudicati già finiti dietro le sbarre dopo una breve “caccia all’uomo”. Vittima un imprenditore del Centro Ingrosso

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SAONARA. C’è l’ombra della mafia cinese o, almeno della criminalità organizzata di alto livello, dietro l’assalto in una villa di Villatora di Saonara, in via Sette Gennaio 9,  messo a punto da una banda. Ne sono convinti gli inquirenti che stanno cercando di fare luce sulla vicenda dai contorni non del tutto chiari.

Aggressori tre banditi cinesi, tra cui due pregiudicati già finiti dietro le sbarre dopo una breve “caccia all’uomo”. Vittime un imprenditore 51enne, sempre di nazionalità cinese titolare di un laboratorio calzaturiero nel Centro Ingrosso Cina di Padova in corso Stati Uniti, con la moglie, 46 anni, e il figlio 17enne.

A colpo sicuro tre banditi sono riusciti a entrare indisturbati nell’abitazione. Si sono ritrovati faccia a faccia con l’imprenditore che ha reagito con forza, nonostante una pistola (poi risultata giocattolo) e dei coltelli in mano agli aggressori.

Violenta la colluttazione che ha fatto accorrere gli altri familiari mentre i vicini hanno dato l’allarme ai carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco, preoccupati dalle grida e richieste di aiuto. I banditi, però, sono stati in grado di metter subito le mani su un marsupio contenente 10 mila euro in contanti. Poi la fuga.

Una fuga breve per due di loro bloccati dai militari dell’Arma: si tratta di un 40enne e un 41enne, entrambi pregiudicati e senza fissa dimora. Per loro è scattato l’arresto con le accuse di concorso in lesioni aggravate dall’uso dell’arma (il coltello) e di rapina in abitazione.

Sia i malviventi che le vittime sono stati trasferiti in ospedale per curare le ferite: la prognosi è di una ventina di giorni per tutti. L’inchiesta è in mano al al pubblico ministero padovano Sergio Dini. Tanti sono i misteri da chiarire dietro questo assalto che sembra, almeno per quanto riguarda i rapinatori, legato a criminalità di alto livello. Se non addirittura a ramificazioni della mafia cinese. Criminalità presente nel territorio, spiegano fonti istituzionali, eppure impenetrabile o quasi.

 

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