Il ministro Martina «Residuo fiscale? Come la secessione»
«Se uno pone la questione del residuo fiscale, sostanzialmente si avvia verso una versione quasi secessionista. Penso che abbiamo bisogno di tutto fuorché di una deriva catalana». Lo ha detto il...
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«Se uno pone la questione del residuo fiscale, sostanzialmente si avvia verso una versione quasi secessionista. Penso che abbiamo bisogno di tutto fuorché di una deriva catalana». Lo ha detto il ministro Maurizio Martina, vice-segretario del Pd, parlando dei referendum per l’autonomia. «Si è persa una grossa occasione, con la propaganda voluta in queste settimane dalla Lega – ha detto Martina –. Basta vedere anche questi ultimi minuti di campagna referendaria, che sono stati giocati mischiando ancora le carte sul tavolo, non discutendo di federalismo differenziato sulla base di quello che si può fare ma provando ad aggiungere altri titoli di propaganda». «Discutere di residuo fiscale è un bluff – ha sottolineato il ministro –, anche perché se la partita fosse davvero questa saremmo in un altro scenario». «Mischiare le carte in tavola e cercare di attirare l’attenzione sul referendum, perché si è in difficoltà e per come lo si è gestito, mi sembra un danno alla Lombardia e al buon federalismo, quello vero». Quindi il governo non è disponibile a trattare sul residuo fiscale con Lombardia e Veneto? «Non è materia, il tema è questo: o uno discute di residuo fiscale, e allora sta ponendo un tema che non ha a che vedere col federalismo differenziato ma con il rapporto di coesione nazionale, e quindi bisogna avere il coraggio di dire che ci si avvia verso il tornante secessionista; oppure, se si vuole discutere di federalismo differenziato, l’ambito di riferimento sono le materie concorrenti che possono essere delegate in toto alle Regioni, senza discutere di fiscalità».
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