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D’Incà (M5s): «In arrivo una reazione a catena»

SAPPADA. «Volete sapere quanto vale un cittadino friulano in più rispetto al veneto?» ha chiesto, impertinente, il deputato del Movimento 5 Stelle Federico D'incà, ieri in Commissione. «Ve lo dico io:...

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SAPPADA. «Volete sapere quanto vale un cittadino friulano in più rispetto al veneto?» ha chiesto, impertinente, il deputato del Movimento 5 Stelle Federico D'incà, ieri in Commissione. «Ve lo dico io: 540 euro, che sono i 705 mila euro che spenderà lo Stato nel 2017 per il passaggio di Sappada divisi per 1306 residenti della località bellunese. Ecco, questo è il valore in più di un cittadino friulano, o il valore in meno di un bellunese e questa situazione – ha insistito D’Incà - riporta in primo piano tutte le vergognose differenze fra Regioni a statuto speciale e Regioni come il Veneto».

D’Incà, che ha confermato il suo Sì a Sappada in Friuli, ha comunque sottolineato che questo cambio causerà una reazione a catena, se non faremo qualcosa in tempo. E questo qualcosa è il fondo per i Comuni di confine con il Friuli. «Ho chiesto in commissione al Pd di poter ragionare sul tema del fondo di confine nella legge di bilancio del 2018, istituendo finalmente questo istituto – rivela infatti D'Incà – tramite un fondo triennale da incardinare su quello già esistente per i Comuni che confinano con il Trentino Alto Adige. Ho avuto risposte positive da parte del Pd e di Democrazia Sociale, mentre dalla Lega, che di questa faccenda si è sempre disinteressata, non abbiamo avuto risposte di alcun genere». Se ci sarà la possibilità di attivare un fondo di compensazione per ridurre lo squilibrio tra le comunità che godono di Statuto Speciale e tutte le altre, «ben venga», sottolinea l’on. Roger De Menech, «del resto sono tre anni suonati che come presidente del Comitato paritetico per la gestione dell’intesa sui Fondi di confine sollecito la presidente del Friuli Venezia Giulia a sedersi a un tavolo e concordare un fondo di riequilibrio». Ma – aggiunge il parlamentare del Pd - non si pensi di utilizzare questo strumento solo dopo aver acconsentito al Friuli di prendersi Sappada. «Sarebbe una beffa bella e buona per tutti i bellunesi e continueremmo ad adottare azioni a spot, invece di prendere provvedimenti per salvare la montagna e le altre aree che maggiormente sentono la concorrenza con il Friuli, in particolare nel Veneto Orientale». Al riguardo, afferma il deputato, «se fossi nei panni del presidente della Regione Veneto, avrei chiesto un incontro con la Commissione. Sia perché di recente Zaia si è espresso pubblicamente contro il passaggio al Friuli di Sappada, sia perché, nel caso andasse in porto, riaprirebbe la partita di decine di altri comuni». E se la Regione può al limite permettersi di perdere Sappada, difficilmente può lasciare andare San Michele al Tagliamento che, grazie ai 5 milioni 573 mila presenze, costituisce uno dei polmoni del turismo regionale. (f.d.m)

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