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«Salvini al governo ci darà una mano»

VENEZIA. La Pedemontana? Verrà completata senza addizionale Irpef e con l’aiuto del governo “amico Berlusconi-Salvini”. Parola di Gianluca Forcolin, assessore al Bilancio della Regione Veneto, che...

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VENEZIA. La Pedemontana? Verrà completata senza addizionale Irpef e con l’aiuto del governo “amico Berlusconi-Salvini”. Parola di Gianluca Forcolin, assessore al Bilancio della Regione Veneto, che lancia una nuova sfida. «Siamo ottimisti e speriamo che il bond venga sottoscritto. Ma io tornerò a battere cassa a Roma, il governo Letta ci ha dato 600 milioni con cui abbiamo realizzato gran parte dei lavori e invece Delrio ha chiuso i rubinetti del credito. Sono convinto che appena cambierà il governo, il Veneto porterà a casa ancora un contributo importante. Tra qualche settimana inizia la campagna elettorale e sono convinto che chi verrà eletto nei collegi del Vicentino e del Trevigiano firmerà impegni concreti con cui completare la più importante opera pubblica italiana viaria. Non è possibile che al Molise e alla Campania abbiano dato 50 e 100 milioni di euro per la viabilità e a noi invece dicano sempre di no».

L’assessore Forcolin entra poi nel dettaglio del bond da 1 miliardo e 550 milioni che il consorzio Sis-Dogliani dovrà sottoscrivere entro la fine di gennaio 2018, con cui finanziare il completamento della Pedemontana Veneta. L’assessore è tranquillo e non teme rischi. Anzi mette le mani avanti e fa capire quali scenari si profilano all’orizzonte. «Se il consorzio Sis non trova le coperture finanziarie con Jp Morgan non ci resta che una strada: rifare la gara d'appalto ed escludere così Dogliani. Ovvio che sarebbe un pesantissimo colpo alla tabella di marcia dei lavori ma la Regione non può aggiungere nulla a quei 300 milioni già messi in bilancio per far ripartire i cantieri. Con questi soldi dopo aver fatto ripartire i cantieri e poi pagheremo gli espropriati che attendono da anni di incassare i soldi. In ogni caso, la Regione non corre alcun rischio. Noi abbiamo chiuso la partita con il terzo accordo approvato dal consiglio regionale e quindi non resteremo con il cerino in mano perché abbiamo messo una pietra tombale sugli accordi penalizzanti per la Regione» spiega Forcolin.

In attesa del “ribaltone” con il ritorno di Salvini e Berlusconi a Palazzo Chigi, l’assessore al Bilancio fa i conti con gli ulteriori tagli al bilancio 2018 che il governo Gentiloni ha già comunicato l’altro ieri a Roma, nella conferenza Stato-Regioni.

«Lombardia e Veneto hanno puntato i piedi e non vogliono chiudere l’accordo con il governo. La conferenza Stato Regioni è presieduta da Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, che invece intende tirare la volata a Gentiloni e Padoan. Noi non possiamo accettare un taglio lineare di 200 milioni sull’edilizia sanitaria e ulteriori giri di vite al fondo sanitario. A pagare il conto sono sempre le Regioni mentre la spesa pubblica dei Ministeri resta intatta. Così si va a colpire chi fornisce i servizi ai cittadini. Veneto e Lombardia puntano all’autonomia e non firmeranno accordi con tagli al trasporto locale di 300 milioni in tre anni: faremo le barricate», conclude Forcolin. (al.sal.)

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