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Non solo economia, le elezioni sono alle porte e Roberto Marcato è uno dei big del comitato federale di via Ballerio, uno dei “fedelissimi” di Matteo Salvini. Assessore, lei è pronto a fare le...

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Non solo economia, le elezioni sono alle porte e Roberto Marcato è uno dei big del comitato federale di via Ballerio, uno dei “fedelissimi” di Matteo Salvini. Assessore, lei è pronto a fare le valigie per andare a Roma?

«Sono un militante della Lega dal 1992 e il ruolo che oggi ricopro a palazzo Balbi mi gratifica, anzi direi che è il massimo delle aspirazioni poter servire il popolo veneto con l’incarico di assessore nella squadra di Luca Zaia. Non ho presentato la mia candidatura, ma se il partito me lo chiede sono un soldato e non posso che obbedire».

Nella quarta gamba del centrodestra vi ritrovate come alleato Flavio Tosi: siete pronti a salire sullo stesso palco per i comizi elettorali?

«Non mi prenda in giro, Tosi ha sbagliato tutto sul piano politico, il suo declino è iniziato quando ha espulso 40 militanti senza prove, con un processo sommario, dalla sede della Lega a Noventa Padovana. Lì ha compromesso il suo ruolo di segretario nazionale della Liga Veneta. Senza quegli errori oggi Tosi poteva avere un posto al sole, perché lavora sodo. Averlo come alleato è certamente un danno, soprattutto per i leghisti come me che l’hanno combattuto in tutti i modi. Sono orgoglioso di essere stato il suo nemico numero 1. Ora è devastante averlo come alleato. Quanti voti ci porta? La politica è cinica: se un alleato ha l’alito pesante ma porta 14 milioni di voti allora lo si può digerire, con una doppia grappa o il bicarbonato. Ma Tosi e Bisinella? Per carità. Ci pensi Forza Italia, con noi non se ne parla: porte chiuse. Berlusconi ha preso un granchio e sta sbagliando», dice Marcato.



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