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Padoan rassicura: decreto Sga in arrivo il governo è al lavoro

Il ministro a Verona: «Il nostro sistema bancario è sano Non bisogna smantellare quello che abbiamo fatto»

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VERONA. «Stiamo lavorando sul decreto Sga e altri decreti. Nonostante lo scioglimento delle Camere, il governo continua a fare». Rassicura così, il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, ieri a Verona ospite di Assiom Forex. Il tema, lasciato aperto dall’esecutivo, riguarda il trasferimento alla bad bank del Tesoro dei 18 miliardi di Npl delle banche venete. Più i crediti in bonis (ma a rischio) che Intesa, post due diligence, non ha ancora comunicato di voler retrocedere.

Quanto al sistema bancario, «sono state fatte riforme importanti e adottate misure che hanno messo in sicurezza il sistema» spiega il ministro, alludendo alla gestione della crisi di sette banche, tra cui anche Bpvi e Veneto Banca. «Nonostante questi casi, il nostro è un sistema sano» precisa «e ci sono molti elementi che lo indicano: il calo delle sofferenze, il rafforzamento del sistema finanziario, le agevolazioni fiscali introdotte e le innovazioni nate per diversificare l’offerta degli strumenti come i Pir, il cui successo è andato oltre le aspettative».

Padoan ieri, in pochi minuti, ha dispensato una semplice ricetta per aumentare il Pil italiano del 2%. «Un Paese che invecchia come il nostro non può che guardare all’innovazione come fonte di crescita del prodotto e della produttività. Gli investimenti pubblici non sono limitati dalle risorse, visto che queste ci sono. Il tema è che non vengono attivati per strozzature amministrative o carenze progettuali. Paletti che vanno rimossi in tempi brevi». «C’è una grande finestra di opportunità per il Paese che non è legata solo al ciclo economico, che temo col tempo si indebolirà - spiega il ministro - ma a una particolare fase che sta portando l’Italia oltre le zavorre che la frenavano tempo fa».

Padoan enuclea le riforme portate avanti dal Pd al governo: dal Jobs Act a Impresa 4.0. «Spero che il prossimo esecutivo - dice - sia immune dal tentativo di smantellare le cose fatte o sostituirle con operazioni da bacchetta magica». Le riforme «richiedono anni di lavoro paziente - continua - e mi auguro che la strada intrapresa sia rafforzata».

Padoan chiede che si porti avanti la riforma dell’amministrazione tributaria «verso una più stretta collaborazione tra le agenzie» ma è prioritaria anche la riforma del diritto fallimentare. «Il processo - chiosa - deve continuare vigorosamente sia con nuove leggi sia con l’implementazione di quelle già attuate in un contesto di crescita e di equilibrio dei conti. Il sentiero stretto si sta allargando e c’è un nuovo elemento che fa ben sperare: l’inversione di tendenza del debito, che nel nostro Paese è aumentato meno che altrove, e ora si è stabilizzato e mi aspetto che scenda». «L’economia italiana sta meglio adesso che all’inizio della legislatura e questa è la nostra eredità per l’interesse del Paese e per rafforzare i fondamentali in un contesto dove l’incertezza geopolitica non diminuirà». «L’Italia è il Paese che più ha beneficiato delle risorse del piano Junker - conclude il politico -e se si può fare in quel contesto lo si deve fare a tutti livelli». L’eredità chiama il nuovo esecutivo a implementare Impresa 4.0 e anche il piano per la crescita dell’industria con misure come il «Patent box», la tassazione agevolata sui redditi derivanti dall'utilizzo di taluni beni immateriali. Padoan ricorda il sostegno alle Pmi innovative, l’avvio del nuovo distretto Fintech e le agevolazioni fiscali alle imprese e soprattutto al lavoro. «Ma il capitolo importante e indispensabile per cogliere appieno i frutti - conclude con convinzione - resta l’occupazione giovanile che passa attraverso un rafforzamento della formazione e misure di sostegno alle aziende. Il cuneo fiscale permanente per l’occupazione dei giovani e il fondo per il potenziamento della ricerca, approvati in legge di bilancio, vanno ora avviati».

Eleonora Vallin

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