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La Lega schierata a favore della Tav «Non può fermarsi prima del Veneto»

Mozione in Consiglio dei capigruppo Finco e Rizzotto proprio nel giorno in cui il ministro M5S Toninelli conferma le verifiche in corso

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VENEZIA

«Il potenziamento, lo sviluppo della rete ferroviaria e la realizzazione della Tav sono di straordinario rilievo per il sistema di mobilità dell’Italia ed in particolare di un’area, quella della Val Padana, che da sola produce circa il 70% del Pil nazionale. Ma la Tav non può rimanere bloccata dinanzi alla porta d’ingresso del Veneto: infatti, mentre in Lombardia questa infrastruttura fa il suo ingresso a Brescia a binari quadruplicati, l’analogo potenziamento della tratta che dovrebbe penetrare nel Veneto attraversando prima Verona e poi Padova non gode ancora delle stesse certezze lombarde. Su questo argomento, intendiamo dare un segnale preciso al Governo, un invito ad intervenire affinché si proceda con la massima urgenza al completamento dei lavori della Tav, coinvolgendo non solo i parlamentari eletti in Veneto, ma anche i presidenti delle Regioni Piemonte, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia». Sono le affermazioni di Silvia Rizzotto, capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, che con il capogruppo della Lega Nord Nicola Finco ha presentato su questo argomento una mozione.

Insomma la Lega si schiera a favore di quella stessa Tav, di cui i pentastellati anche veneti chiedono quella verifica costi-benefici ribadita ieri dal ministro Toninelli durante un’audizione al Senato. «I ritardi nella realizzazione della Tav Torino-Lione - sottolineano dal canto loro i capigruppo - stanno mettendo a rischio anche i contributi dell'Ue per un’opera che unanimemente rappresenta un intervento di importanza strategica. Ma chi rischia di più nell’ambito del ben più vasto ed ambizioso piano europeo denominato “Corridoio 5”, la grande tratta ferroviaria ad alta velocità tra Sud della Spagna fino all’Ucraina, è il Veneto che rischia di essere il collo di bottiglia, la strozzatura, l’anello mancante, il binario morto dell’Alta Velocità in Italia». —

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