In evidenza
Sezioni
Annunci
Quotidiani NEM
Comuni

Belluno, il vescovo lancia la sfida contro gli abusi sessuali dei preti

Monsignor Marangoni scrive una lunga lettera ai tutti i suoi sacerdoti «Vogliamo costituire un organismo che possa raccogliere le denunce»

Francesco Dal Mas
2 minuti di lettura

BELLUNO

Anche la Diocesi di Belluno Feltre costituirà un “organismo” per raccogliere la denuncia di abusi sessuali da parte dei preti, specie nei confronti dei minori. Lo ha annunciato il vescovo mons. Renato Marangoni in una lunga lettera inviata a tutti i suoi sacerdoti.



«Valuteremo nel Consiglio presbiterale che prossimamente costituiremo, – scrive Marangoni - l’opportunità di dare vita a un organismo che possa porsi in ascolto di quanti, sulla questione degli abusi, hanno il diritto di esprimere la loro voce. È un passo ulteriore che come Chiesa siamo invitati a compiere, unitamente ad un’azione di formazione e di prevenzione che aiuti a vivere positivamente l’affettività nell’articolarsi complesso delle relazioni». Belluno Feltre la prima diocesi a procedere in Veneto e la seconda a Nordest, dopo che nel 2001 fu la diocesi di Bolzano Bressanone ad aprire uno sportello per raccogliere le denunce.



L’attenzione dei vescovi, per la verità, è massima ormai da decenni. Erano ancora gli anni ’60 quando l’allora vescovo di Vittorio Veneto, Albino Luciani, disse al funerale di un diacono: «Anche se prematuro, è meglio morire così, piuttosto che dare, con la propria vita, scandalo...».

Poche ore prima, il futuro Papa era stato raggiunto da un messo del tribunale di Treviso per la notifica dell’arresto di un suo sacerdote accusato di pedofilia. Prete che venne incarcerato e dopo qualche tempo riconosciuto innocente e, quindi, liberato. Ma, sempre in quegli anni, lo stesso vescovo si trovò con un monsignore autorevole finire agli arresti per pedofilia.

Dopo aver letto la “Lettera al popolo di Dio” di papa Bergoglio, il vescovo Marangoni scrive di aver provato “turbamento” e poi commozione, ovviamente per il gran numero di vittime denunciato negli Usa e le centinaia di preti coinvolti, senza contare la copertura di alcuni vescovi e cardinali.



Marangoni, originario di Crespano, tra i primi collaboratori del vescovo di Padova, sia con Mattiazzo che con Cipolla, ha così deciso di inviare anche lui una lettera ai suoi preti, diffondendola poi a tutti. I fedeli e quanti altri possono essere interessati ad approfondirla. Marangoni incoraggia i suoi preti a parlarne nelle rispettive parrocchie, con piena libertà. Si tratta – è il suo invito – di «concretizzare l’appello del Papa alla conversione non tanto in forme esteriori, ma a renderlo alimento della nostra preghiera, oggetto di approfondimento, motivo di discernimento comunitario e spirituale anche nelle nostre comunità parrocchiali, lì dove ne vedete l’opportunità pastorale». Don Renato indica in modo particolare, quale incubatore di ogni abuso di potere, il clericalismo – annota don Fiocco nella presentazione della lettera del vescovo -. «È questo uno stile – lo dice il Papa e il Vescovo lo evidenzia – che spesso è «favorito sia dagli stessi sacerdoti sia dai laici». Ma il clericalismo «genera una scissione nel corpo ecclesiale», mentre «fomenta e aiuta a perpetuare molti dei mali che oggi denunciamo. Dire no all’abuso significa dire con forza no a qualsiasi forma di clericalismo». «L’affermazione del Papa forse non è immediatamente percepibile, ma va presa sul serio, e non solo perché la scrive il Papa». —



I commenti dei lettori