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Jake Polledri, la nuova scommessa di O’Shea

Rugby 6 Nazioni. Fuori Minto dalla lista degli azzurri, rientra Zanni pronto al suo centesimo cap

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ROMA. La mano di O’Shea continua a modellare la rosa azzurra sempre più a sua somiglianza e sempre meno rivolta al passato per l’ormai prossimo 6 Nazioni: nella lista dei 36 presentata ieri (34 convocati e 2 inviti) solo 3 dei 20 esordienti sotto la gestione del ct irlandese, poco più di un anno e mezzo, mancano all’appello. E ce ne sarà un 21esimo, atteso, Jake Polledri terza linea del Gloucester nato a Bristol dove il babbo ha giocato una vita, già azzurrino Under 20 e metaman dei “cherry&whites” contro le Zebre in Pro 14. Ci sono assenze, rispetto ai recenti test di novembre: due per infortunio (Zani ed Esposito) e tre per scelta tecnica, Chistolini, Lazzaroni e soprattutto Minto. Bocciatura parziale. Va alla terza miranese il riferimento di O’Shea ai «veterani delusi» a cui il ct tiene la porta aperta dopo i primi due turni con Inghilterra a Roma e Irlanda a Dublino. Fra i ritorni il più lungamente atteso è quello di Zanni (99 cap) pronto ad entrare nel club dei centenari e mai sinora utilizzato da O’Shea per il protarsi di guai fisici. Un senatore fra i pochi rimasti con Parisse e Ghiraldini. Altri ritorni rispetto agli azzurri autunnali, rientranti da infortuni, sono quelli dell’apertura Allan, della seconda Biagi, della terza Mbandà, del pilone Quaglio oltre all’ala Bisegni che prende il posto di Esposito. Conferma per Padovani, a novembre fece solo la comparsa. E conferma per Licata, l’outsider ventenne che gioca in Eccellenza con le Fiamme Oro. Come pure per Giammarioli in terza, Hayward e Minozzi dietro. Resta al palo anche stavolta Venditti.

Se si pensa ai protagonisti della formazione che si esaltò contro il Sudafrica a Firenze nel 2016, sono spariti dai radar, oltre a Venditti, anche Bronzini e Van Schalkwyk, mentre Gega è in infermeria. Se ci aggiungiamo l’assenza forzata di Campagnaro o pensiamo a giocatori importanti come Morisi nuovamente in campo a Treviso o a Sgarbi, mettiamoci pure Favaro (capitano nel 2016), si può dire che c’è un’altra squadra fuori in attesa. Ricordate ct come Berbizier o Mallett quasi senza una seconda scelta per ruolo? Inoltre l’Italia è sempre più aderente alle franchigie (16 della Benetton e 13 delle Zebre) in cui Parma viene premiata da O’Shea con il blocco quasi integrale dei trequarti. Forse per la capacità di Bradley di farli giocare e inventare da ogni punto del campo, come nel derby pur perso a Treviso. Raduno domenica 21, poi la lista scende a 31 giocatori attesi alle sfide ravvicinate con seconda e terza potenza mondiale.

Piloni: Ferrari, Pasquali, Quaglio, Lovotti. Tallonatori: Bigi, Ghiraldini, Fabiani. Seconde linee: Biagi, Budd, Fuser, Ruzza, Zanni. Flanker n. 8: Giammarioli, Mbandà, Licata, Negri, Steyn, Parisse, Polledri. Mediani mischia: Gori, Tebaldi, Violi. Aperture: Allan, McKinley, Canna. Trequarti: Bellini, Bisegni, Boni, Castello, Minozzi, Padovani, Benvenuti, Hayward, Sarto. Giocatori invitati Marco Riccioni, Cherif Traore.

Fabrizio Zupo

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