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La Roma sogna «Con i Reds tutto è possibile»

In semifinale i giallorossi sono stati abbinati al Liverpool dell’ex Salah: andata in Inghilterra

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ROMA. A Trigoria nell'antivigilia del derby non si parla d'altro che di Liverpool. La Lazio sarà avversaria domenica sera, ma il conto alla rovescia per le due sfide coi Reds in semifinale di Champions League è già scattato. «Siamo convinti che possiamo avere delle chance», assicura capitan De Rossi riconoscendo nel cammino europeo degli inglesi analogie con quello romanista. «Il Liverpool sta facendo un exploit simile al nostro, ha battuto il Manchester City, che ritenevo fosse la favorita per la vittoria finale, e ha un allenatore (Klopp, ndr) che mi fa impazzire. Quindi siamo preoccupati, ma il giusto. Insomma, come lo eravamo col Barcellona».

E con i blaugrana tutti sanno poi come è andata a finire. «Abbiamo già fatto un pezzo di storia», ricorda Alisson, «Però rimaniamo con i piedi per terra, vogliamo continuare ancora. Nella partita col Barça abbiamo dimostrato il nostro valore, ma resta nel passato, ora dobbiamo guardare avanti. Certo, credo sia più difficile vincere la Champions con la Roma che il Mondiale col Brasile, ma il calcio si gioca dentro al campo, non fuori. Siamo arrivati fino a questo punto, abbiamo i nostri obiettivi e dobbiamo provarci».

Di Francesco intanto ha già dato indicazioni al suo staff tecnico di cominciare a raccogliere informazioni sui Reds. Certo che l'incrocio alla fine ha reso felici i tifosi: «Sono sicuro che nei cuori di tutti i romanisti c'era questa partita. Sincronizziamo ancora i nostri battiti con i loro e affrontiamo la semifinale con la grinta e l'orgoglio che ci hanno portato fin qui», dice il tecnico.

Per i romanisti d'altronde il Liverpool evoca il ricordo più brutto, la ferita più profonda. «La finale di Coppa dei Campioni persa nel 1984 è stata forse la mia prima grande delusione da tifoso, ma comunque quello è stato il momento sportivo più alto nella storia della Roma», confessa il dg Baldissoni, «Vogliamo provare a tornare ai quei livelli e magari anche più avanti». «Sembra un'opportunità perfetta per trovare la felicità che quell'anno non si riusciì a portare a Roma», aggiunge il ds Monchi.

Nessuno deve smettere di sognare. Insomma, in campo a testa alta in quello che Pallotta definisce "il derby di Boston". Il club inglese infatti è del businessman John Henry, che possiede anche la squadra di baseball dei Boston Red Sox, mentre Pallotta è co-proprietario di quella di basket dei Boston Celtics. «Il sorteggio mi piace, ma non penso possa essere una rivincita dell'84, è un'altra generazione», le parole del presidente, «Se penso che la Roma possa farcela? Certo, possiamo vincere. Abbiamo affrontato il Barcellona che si diceva fosse la migliore squadra al mondo. La Roma ha giocato come mai l’avevo vista fare in questi 5 anni, quindi so che possiamo giocare bene, come abbiamo fatto anche col Chelsea. Gocare bene e non commettere errori».



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