Casa Zanussi riflette con Zohuir Louassini sul dialogo possibile
Il giornalista e visiting professor arabo aprirà il dibattito Reale, Lamorgese e Piro per leggere il futuro dell’Ue
2 minuti di lettura
PORDENONE. Il rapporto con la religione islamica, la mancanza di una vera opinione pubblica pro Europa unita, la fondamentale questione delle migrazioni e il problema dei rifugiati: temi caldi del nostro tempo – in un continente inquieto, attraversato da molti i fantasmi – affrontati dal punto di vista di tre giornalisti, testimoni e ricercatori: Zouhir Louassini, editorialista dell’Osservatore Romano e giornalista di Rai News; Stefano Lamorgese, impegnato nella redazione di Report e Nico Piro, inviato del Tg3. Osservatori dalla prima linea, saranno gli ospiti dell’edizione 2017 degli Incontri di cultura storico politica dell’Irse di Pordenone.
Tre appuntamenti, racchiusi nel titolo “Europa inquieta”, in programma il 16, 23 e 30 novembre, alle 15.30, nel Centro culturale Casa Zanussi, per riflettere sul sogno dell’unità europea che appare oggi sbiadito - non si è perso, ma non suscita entusiasmo - su un’Europa percepita soltanto come una macchina tecnocratica e che fatica a trovare sostegno nelle organizzazioni politiche nazionali, incapaci di dare risposte alle emergenze del nostro tempo. Non ultima quella del terrorismo islamico fondamentalista che ha generato il panico, mettendo in contrapposizione sicurezza e libertà civili.
A coordinare gli incontri sarà sempre un giornalista, oltre che scrittore, Roberto Reale (Rai News 24), che nell’approccio al ciclo di incontri ha scelto di abbinare l’esperienza con la comunicazione. «Leggere il presente – spiega - non può prescindere dalla dimensione insieme mediatica e culturale dei fenomeni. Ce lo dicono i dati sulla cosiddetta percezione dei problemi. Tutto ciò che genera paura risulta ingigantito da come questi rimbalzano e vengono amplificati dai media. La sfida per ridare un avvenire di speranza all’Europa passa pure da qui: dalla capacità di far prevalere la conoscenza sugli eccessivi allarmismi».
“La presenza della religione islamica in Europa: quale dialogo possibile?” sarà il primo degli argomenti in discussione, con Zouhir Louassini, che, oltre a essere un giornalista (anche per quotidiani arabi come al-Hayat, Lakome e al-Alam e per El Pais) è “visiting professor” in diverse università italiane e straniere.
Ragionando sui diritti civili troppo spesso contrapposti ai valori religiosi, parlerà dei fondamenti intorno ai quali cercare nuovi equilibri di integrazione, e del ruolo delle donne, questione centrale nel confronto con la religione islamica.
Il 23 novembre, attraverso il tema “La costruzione mediatica di un’opinione pubblica anti-Europa”, saranno indagati gli obiettivi fondanti dell’Unione europea: favorire la coesione dei popoli attraverso norme comuni economiche e in tema di diritti e libertà politica.
Un dibattito che Reale condurrà con Stefano Lamorgese, esperto di multimedialità e docente universitario, oltre che autore televisivo.
Infine, il 30 novembre, il grande problema delle migrazioni, con la distinzione fra “migranti economici e rifugiati politici”. Si dice “aiutiamoli a casa loro”, ma spesso senza sapere o fare lo sforzo di capire cosa succede “a casa loro”, e perché arrivano a casa nostra.
Nico Piro, volto noto al grande pubblico, è premio Ilaria Alpi 2008, premio Marco Luchetta 2009 e premio Giancarlo Siani 2011. Si occupa da oltre un decennio di aree di crisi e zone di guerra, in particolare dell’Afghanistan, ma anche di Georgia, Sierra Leone, Grecia. La partecipazione agli incontri è gratuita e aperta a tutti, crediti di partecipazione per gli studenti. È comunque consigliata l’iscrizione. Info: 0434365326, www.centroculturapordenone.it/irse.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Tre appuntamenti, racchiusi nel titolo “Europa inquieta”, in programma il 16, 23 e 30 novembre, alle 15.30, nel Centro culturale Casa Zanussi, per riflettere sul sogno dell’unità europea che appare oggi sbiadito - non si è perso, ma non suscita entusiasmo - su un’Europa percepita soltanto come una macchina tecnocratica e che fatica a trovare sostegno nelle organizzazioni politiche nazionali, incapaci di dare risposte alle emergenze del nostro tempo. Non ultima quella del terrorismo islamico fondamentalista che ha generato il panico, mettendo in contrapposizione sicurezza e libertà civili.
A coordinare gli incontri sarà sempre un giornalista, oltre che scrittore, Roberto Reale (Rai News 24), che nell’approccio al ciclo di incontri ha scelto di abbinare l’esperienza con la comunicazione. «Leggere il presente – spiega - non può prescindere dalla dimensione insieme mediatica e culturale dei fenomeni. Ce lo dicono i dati sulla cosiddetta percezione dei problemi. Tutto ciò che genera paura risulta ingigantito da come questi rimbalzano e vengono amplificati dai media. La sfida per ridare un avvenire di speranza all’Europa passa pure da qui: dalla capacità di far prevalere la conoscenza sugli eccessivi allarmismi».
“La presenza della religione islamica in Europa: quale dialogo possibile?” sarà il primo degli argomenti in discussione, con Zouhir Louassini, che, oltre a essere un giornalista (anche per quotidiani arabi come al-Hayat, Lakome e al-Alam e per El Pais) è “visiting professor” in diverse università italiane e straniere.
Ragionando sui diritti civili troppo spesso contrapposti ai valori religiosi, parlerà dei fondamenti intorno ai quali cercare nuovi equilibri di integrazione, e del ruolo delle donne, questione centrale nel confronto con la religione islamica.
Il 23 novembre, attraverso il tema “La costruzione mediatica di un’opinione pubblica anti-Europa”, saranno indagati gli obiettivi fondanti dell’Unione europea: favorire la coesione dei popoli attraverso norme comuni economiche e in tema di diritti e libertà politica.
Un dibattito che Reale condurrà con Stefano Lamorgese, esperto di multimedialità e docente universitario, oltre che autore televisivo.
Infine, il 30 novembre, il grande problema delle migrazioni, con la distinzione fra “migranti economici e rifugiati politici”. Si dice “aiutiamoli a casa loro”, ma spesso senza sapere o fare lo sforzo di capire cosa succede “a casa loro”, e perché arrivano a casa nostra.
Nico Piro, volto noto al grande pubblico, è premio Ilaria Alpi 2008, premio Marco Luchetta 2009 e premio Giancarlo Siani 2011. Si occupa da oltre un decennio di aree di crisi e zone di guerra, in particolare dell’Afghanistan, ma anche di Georgia, Sierra Leone, Grecia. La partecipazione agli incontri è gratuita e aperta a tutti, crediti di partecipazione per gli studenti. È comunque consigliata l’iscrizione. Info: 0434365326, www.centroculturapordenone.it/irse.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori