Gender e fake news alla 25esima edizione di Filmforum
Iniziative di eccellenza dal 28 febbraio, tra Udine, Gorizia e Pordenone. Cento relatori, il documentarista Fletcher e il Progetto Ustica
UDINE. Arrivato alla venticinquesima edizione, il FilmForum organizzato dall’università di Udine si conferma evento di alta formazione.
A testimoniarlo non sono solo i nomi dei relatori e i contenuti del programma, ma anche i numeri: 18 partner universitari che spaziano tra Europa e Nord America, oltre 100 relatori internazionali, 80 studenti tra dottorati e lauree magistrali, 10 pubblicazioni scientifiche, 3 premi nazionali e internazionali al miglior libro di cinema, 20 tra proiezioni e performance che comprendono 3 anteprime nazionali e 20 ospiti d’eccezione.
Quest’anno, inoltre, le città toccate dalla manifestazione che si svolgerà dal 28 febbraio al 3 marzo, saranno tre: come sempre Gorizia a fare da traino, Udine nella sede dell’università a palazzo Caiselli (dove è stata presentata la nuova edizione) e Pordenone, in collaborazione con Cinemazero.
«FilmForum – ha commentato il direttore del Dipartimento di Studi umanistici Andrea Zannini – è la rappresentazione più significativa degli sforzi compiuti dal corso di laurea in Dams e Scienze del patrimonio audiovisivo e dei nuovi media».
Non è un caso, dunque, che il programma si articoli intorno a vari focus tematici (cinema ed Expo, fake news, media e politica, migrazione e attualità, questioni di gender), spostandosi su tre livelli diversi, ovvero la parte convegnistica, quella della Magis Spring School e quella riservata a proiezioni, performance e installazioni.
Il convegno internazionale di studi sul cinema (28 febbraio – 3 marzo) dedicherà il suo primo quarto di secolo al tema dell’esposizione delle immagini in movimento e in particolare delle Esposizioni universali.
A partire dal pomeriggio del 3 fino alla giornata del 7 marzo, invece, si terranno i lavori della Magis Spring School, la scuola di formazione dottorale. Più di sessanta giovani studiosi dagli atenei di tutto il mondo si riuniranno a Gorizia per contribuire alla riflessione intorno alle fake news.
Le riflessioni su questo tema saranno articolate all’interno delle diverse sezioni: Cinema and Contemporary Arts si concentrerà sugli scambi che lo spettacolo cinematografico ha intrattenuto con i luoghi dell’arte contemporanea; Media Archaeology si porrà l’obiettivo di leggere l’eterna novità delle tecnologie; Porn Studies studierà i rapporti tra pornografia e l’audiovisivo; e Post Cinema, che parlerà di cultura digitale.
«Come sempre – ha aggiunto Simone Venturini del coordinamento FilmForum – il punto di forza di questa manifestazione è di essere testimonianza diretta dell’apertura completa dell’ateneo, che pone in essere dei sistemi di relazione attraverso i quali didattica e ricerca raggiungono livelli elevati di divulgazione».
Tutto ciò si traduce nella presenza di relatori di prestigio, come Lisa Cartwright, docente all’università californiana di San Diego, Luca Toschi, professore di processi sociali e comunicativi all’università di Firenze e il documentarista e ricercatore Simon Fletcher che continua la ricostruzione della storia dell’industria dell’audiovisivo pornografico.
Il programma di proiezioni comincerà la sera del 27 febbraio, prima dell’inizio dei lavori, quando palazzo Caiselli a Udine ospiterà un’anteprima esclusiva di “Progetto Ustica” un “serious game” per conservare la memoria del tragico volo del giugno 1980.
L’evento di inaugurazione della rassegna sarà la sera del 28 febbraio al Kinemax di Gorizia con l’anteprima regionale del restauro di “Circarama–Italia ’61”. Info su www.filmforumfestival.it.
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