Consigliere cerca di entrare nel centro culturale islamico: "Sono stato aggredito"
Un gruppo di persone presenti all’interno dei locali avrebbe riconosciuto Riccardo Prisciano, che da tempo si batte per la chiusura del centro di via Dante, inveendo contro di lui
TARCENTO. “Sono stato aggredito nella sede dell’associazione Tarcentina, solo perché volevo iscrivermi a quella che a tutti gli effetti è una moschea”. A denunciarlo è Riccardo Prisciano, consigliere comunale a Tarcento. L’esponente di Fratelli d’Italia-An, assieme ad altri tre attivisti locali del partito, si è recato nella serata di venerdì 20 ottobre nei locali di via Dante, sede legale dell’associazione Tarcentina e da tempo utilizzata come centro culturale islamico.
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“Siamo stati aggrediti e rapinati - spiega Prisciano -, solo perché ho chiesto di poter iscrivermi all’associazione: nell’ultimo consiglio comunale il sindaco Mauro Steccati, rispondendo a una mia interrogazione, mi ha confermato che lì non c’è nessuna moschea abusiva, ma soltanto la sede di un sodalizio culturale. Ho voluto accertarmene personalmente”.
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Un gruppo di persone presenti all’interno dei locali avrebbe riconosciuto Prisciano, che da tempo si batte per la chiusura del centro di via Dante, inveendo contro di lui. A scatenare la rabbia degli stranieri sarebbe stato in particolare l’atteggiamento del consigliere comunale, presentatosi alla porta girando un video con il cellulare, “ma solo per tutelarmi eventualmente in sede legale”, spiega.
Prisciano e un altro simpatizzante di Fdi, 63 anni, sarebbero stati aggrediti: “Mi hanno bloccato alle spalle, spintonandomi contro una porta d’acciaio - racconta il consigliere d’opposizione - mentre il mio accompagnatore è stato preso a una spalla e rapinato del cellulare e della cover, che conteneva circa 200 euro in contanti”. I carabinieri di Tarcento, intervenuti sul posto, hanno recuperato lo smartphone, ma non i soldi. “La cosa che mi ha spaventato è che uno di loro mi ha minacciato: ‘So dove abiti e cosa fai’, mi ha urlato”.
Prisciano ha presentato denuncia ai militari dell’Arma. E’ stato medicato all’ospedale di Gemona: ha riportato una microfrattura alla mano destra, giudicata guaribile in dieci giorni. Il sessantenne esponente di Fdi che era con lui ha riportato una frattura alla mano e una sublussazione alla spalla destra: per lui la prognosi è di quindici giorni.
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