Udine, il centrodestra candida Pietro Fontanini
Il presidente della Provincia leghista sfiderà Martines. Accordo raggiunto, mercoledì 20 dicembre si riunisce il tavolo per l’ufficialità
UDINE. Il centrodestra ha scelto il leghista Pietro Fontanini. Sarà l’attuale presidente della Provincia a sfidare il candidato del Pd Vincenzo Martines nella corsa a Palazzo D’Aronco.
Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno di fatto chiuso una trattativa iniziata mesi fa che si è fatta serrata nei giorni scorsi anche per rispondere alle sollecitazioni delle civiche e degli altri alleati secondo i quali c’era il rischio di andare troppo per le lunghe sacrificando gli interessi della città alla logica della “spartizione” che vede i partiti impegnati su più fronti. Perché il prosismo anno non si andrà al voto solo per il Comune di Udine, ma anche per la Regione e per il Parlamento.
E allora il capoluogo friulano poteva passare in secondo piano, subendo delle scelte imposte dall’alto solo come conseguenza di altre. A impegnarsi in prima persona affinché fosse riconosciuta a Udine la possibilità di rivendicare un percorso autonomo e indipendente è stato il vicecoordinatore regionale di Fi Massimo Blasoni che ha organizzato un tavolo programmatico attorno al quale è riuscito a far sedere tutti gli esponenti del centrodestra.
Trovata l’intesa sulle linee programmatiche, Maurizio Franz per la Lega nord, Ugo Falcone per Fratelli d’Italia, Sandro Bassi e Lorenzo Bosetti per Autonomia responsabile, Loris Michelini per le civiche, Mirko Bortolin per l’Udc e Paolo Pizzocaro di Per Udine, insieme ai segretari dei partiti hanno ragionato sul nome del candidato con Pietro Fontanini fin dall’inizio in pole position davanti ad Alessandro Colautti e Loris Michelini. E alla fine a spuntarla è stato proprio Fontanini.
L’ufficialità è attesa soltanto per mercoledì 20 dicembre quando è stato convocato il tavolo ma, tranne colpi di scena dell’ultima ora, lo scenario sembra oramai chiaro. La Lega, che sembrava intenzionata ad attendere l’evoluzione del quadro regionale prima di chiudere, ha infatti accettato di concedere un “credito” a Fi e lo stesso ha fatto Fdi con il partito della Meloni interessato più di tutto ad avere luce verde per la candidatura di Luca Ciriani a Pordenone.
E mentre Fi è decisa a incassare il credito sul fronte regionale con la candidatura di Riccardo Riccardi, il Carroccio da un lato punta a blindare la conferma di Maroni in Lombardia e dall’altro potrebbe assecondare le aspirazioni di Massimiliano Fedriga che non ha mai fatto mistero di preferire la conferma alla Camera piuttosto di sfidare Sergio Bolzonello.
La scelta del candidato sindaco di Udine potrebbe quindi essere la prima tessera di un mosaico molto più complesso. Ma proprio perché la partita per la Regione si gioca anche su un altro tavolo, alla fine a decidere su chi puntare anche in Friuli Venezia Giulia saranno Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Le carte quindi potrebbero essere rimescolate di nuovo. Motivo in più per chiudere in anticipo il nodo del candidato sindaco.
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