Vandali prendono di mira il presepe dedicato alle migrazioni
Affondata la barca sulla quale era stata posizionata la sacra famiglia. Striscione di Forza Nuova: «Tradizione non è in discussione»
UDINE. Polemiche per il presepe con il Gesù Bambino profugo - chiaro riferimento alle migrazioni - allestito all’esterno della chiesa di San Quirino a Udine. Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre i militanti udinesi di Forza Nuova hanno posizionato uno striscione per contestare l’iniziativa di don Claudio Como. “La tradizione non è in discussione”, recita il drappo appeso dal movimento di destra.
La rappresentazione della Natività era stata già presa di mira pochi giorni dopo l’allestimento: ignoti avevano affondato la barca sul quale erano stati posizionati la Madonna e San Giuseppe, spostandoli sulla “terraferma”.
I parrocchiani di via Gemona avevano deciso di allestire il presepe richiamando il tema dei massicci arrivi di migranti, mettendo al centro della scena la sacra famiglia su una barca. Un pannello sulle sponde del laghetto ricorda poi il tema: «Chi nasce in barca, chi muore in barca, chi guadagna sulle barche, chi salva le barche. Tutti siamo sulla stessa barca».
A spiegarne il significato è il parroco, don Claudio Como: «Facciamo riferimento a un problema di stretta attualità. Ci sono bambini che nascono durante queste tragiche traversate, ma ci sono anche migliaia di persone che non riescono a sopravvivere ai viaggi».
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