Tempio Ossario: le infiltrazioni mettono a rischio il tetto della cripta
Una soluzione temporanea potrebbe essere la posa di teli. La parrocchia: i danni sono ingenti, decine di migliaia di euro
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UDINE. Infiltrazioni al Tempio Ossario: ora la preoccupazione è che l’acqua possa compromettere le travi di legno e provocare il crollo di una parte del soffitto della cripta, in cui riposano le salme di 25 mila soldati.
Nei prossimi giorni la parrocchia di San Nicolò Vescovo al tempio procederà alla denuncia dell’incidente all’assicurazione e nel frattempo, tra oggi e domani, ci si sta attrezzando per prevenire un ulteriore allagamento in vista delle piogge annunciate.
Tutto è cominciato martedì, quando un agente della guardia di finanza – in presidio al sacrario – ha notato l’allagamento nell’ala destra della chiesa superiore. L’acqua, che a causa delle abbondanti piogge pare essere entrata da una parte della cupola, ha compromesso l’intonaco della parete del luogo sacro, creando un lago sul pavimento in marmo, ed è purtroppo riuscita a filtrare anche nella parte sottostante alla chiesa, nella cripta che accoglie le spoglie dei caduti della Grande Guerra, tanto che sul soffitto del sacrario sono già evidenti alcuni segni dei danni.
«Stiamo predisponendo la denuncia e ci stiamo per mettere in contatto con una ditta specializzata per verificare le cause, quantificare i danni e individuare i possibili interventi – spiega il legale della parrocchia, Tommaso Cagol –: presumibilmente gli importi saranno significativi e se dovessero aggirarsi intorno alle decine di migliaia di euro la parrocchia non sarà sicuramente in grado di sostenere la spesa».
A oggi i danni registrati nel tempio riguardano una fessura, pare, nella cupola, le pareti dell’ala destra completamente bagnate e le chiazze che sono già comparse al piano sottostante, filtrate a loro volta dalle fessure del pavimento. Dalla parte del battistero alcune crepe erano già state segnalate, ma «da questa parte non ci risulta ce ne fossero, di sicuro la novità è che l’acqua sia riuscita a passare al piano inferiore».
Delegato dallo stesso parroco per occuparsi di questioni legali e amministrative della parrocchia, l’avvocato Cagol spiega che la prima preoccupazione è quella di preservare le spoglie degli oltre 20 mila militari sepolti sotto la chiesa superiore.
«Ci siamo già messi in contatto con il Commissariato generale per le onoranze dei caduti in guerra, visto che la parte sottostante del tempio fa riferimento al Sacrario di Redipuglia – sottolinea ancora il legale incaricato – e su questo aspetto si concentrano anche le nostre preoccupazioni».
Al momento il legale assieme a un architetto volontario della parrocchia ha effettuato un sopralluogo e in attesa dell’intervento della ditta specializzata è stata proposta una soluzione tampone che prevede il montaggio di un telo sotto la cupola che convogli l’acqua in entrata dal soffitto, evitando così che dreni ulteriormente attraverso muri e pavimento.
«Non escludiamo che, in tempi non così lunghi, l’acqua filtrata possa compromettere il soffitto della cripta – precisa Cagol –, in cui le travi di legno potrebbero marcire e rappresentare un grave problema di stabilità. Attendiamo di conoscere l’esito delle valutazioni della ditta alla quale affideremo gli accertamenti».
La particolarità del Tempio Ossario udinese è che si tratta di una delle poche strutture in cui l’ossario monumentale non è ospitato all’interno di una sede del demanio, ma insiste su una proprietà privata, in questo caso della diocesi. «Auspichiamo e siamo certi che trattandosi di un luogo così significativo dal punto di vista storico e militare – ha concluso – rientri nell’interesse di tutta la comunità e delle istituzioni preservarlo».
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