16 dicembre 2017 - 08:47

Milano, il piano M5S per la giunta: «La pasionaria dell’anticorruzione»

Violi: se eletto creerò l’assessorato e chiamerò Giovanna Ceribelli

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«Saremo la prima giunta regionale in Italia a dotarsi di un assessorato all’Anticorruzione e alla Trasparenza e vogliamo che sia Giovanna Ceribelli, un monumento alla legalità in Lombardia, ad assumerne le deleghe». Il candidato governatore del Movimento Cinque Stelle, Dario Violi, indica il primo nome della sua possibile giunta. Si tratta della pasionaria anticorruzione, la commercialista di Caprino Bergamasco che ha fatto scoppiare l’inchiesta Smile finita con l’arresto del leghista Fabio Rizzi. In seguito allo scandalo giudiziario, Ceribelli è stata nominata dal governatore Roberto Maroni nel consiglio di Arac, l’authority regionale nata sul modello dell’Agenzia di Raffaele Cantone.

Prosegue Violi: «È grazie al suo lavoro di “cacciatrice di appalti”, come lei stessa si definisce, che si è scoperto lo scandalo delle dentiere che ha travolto il centrodestra, con gli arresti di politici e imprenditori. L’assessorato sarà il baluardo della lotta all’illegalità e avrà l’obiettivo di vigilare sui flussi di denaro pubblico nel reticolo delle partecipate. Le daremo carta bianca, valuterà bando per bando e sarà concretamente finanziata. Dovrà puntare un riflettore enorme sul comparto della sanità, che muove un business da 18 miliardi e fa gola a tanti. Non è un caso che gli arresti più eccellenti siano arrivati da quel mondo,mentre la risposta di Maroni è stata un carrozzone senza poteri come Arac, che risponde del suo lavoro di indagine ai politici e non ai cittadini. Quello che serve è un piano anticorruzione per la Lombardia che è la premessa del nostro programma elettorale, che introduce poi iniziative per il sostegno del lavoro, per l’ambiente e per la salute. Perché ogni euro che finisce nel buco nero della corruzione è un euro sottratto agli imprenditori onesti, ovvero a quel tessuto sociale ed economico che vogliamo rilanciare».

Il bergamasco Dario Violi ha vinto le Regionarie grilline a fine novembre, battendo per soli sette voti il deputato uscente Massimo De Rosa (che guiderà la lista Cinque Stelle del Pirellone, davanti a Monica Forte ed Eugenio Casalino). Gli iscritti che parteciparono al voto digitale attraverso la piattaforma Rousseau furono però poco più di 4 mila. «I nostri attivisti sono persone informate, che scelgono consapevolmente. Meglio qualche migliaio che lo spettacolo dei cinesi portati ai gazebo del Pd. Guardiamo poi agli altri: Maroni è stato nominato cinque anni fa ad Arcore, l’altro, Gori, poche settimane fa da una segreteria di partito. Meglio le nostre Regionarie, dove c’è stata sfida vera e a viso aperto», spiegò nella sua prima intervista il neocandidato, che nella stessa occasione fissò in «una dozzina» il numero di assessori della sua eventuale giunta. «Con due novità di rilievo: una delega all’ anticorruzione e una per la montagna», anticipò l’aspirante governatore. «Nella scelta degli assessori avremo quattro parole chiave: competenza, merito, eccellenza e qualità», aggiunge ora: «Ci rivolgeremo solo a cittadini qualificati perché il sistema delle nomine politiche ha riempito le poltrone di incapaci e il risultato è una Lombardia frenata, che potrebbe correre al triplo della velocità. Sarà una squadra capace di ridare energia e valore alla nostra terra e Giovanna Ceribelli all’anticorruzione farebbe la differenza».

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