22 dicembre 2017 - 08:01

Ad Arcore Gesù nasce tra i profughi. E la Lega fa il contropresepe

La parrocchia di Sant’Eustorgio allestisce una Natività alternativa. Insorgono il Carroccio e Forza Italia: «Uso strumentale di un simbolo della cristianità»

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Polemiche ad Arcore per il presepe esposto dalla parrocchia di Sant’Eustorgio, frazione di Bernate. Alcuni parrocchiani hanno scelto di celebrare la Natività allestendo una rappresentazione dove Gesù Bambino nasce a bordo di un barcone circondato da sagome bianche e nere: il miracolo della nascita di Gesù associato al dramma dei migranti. L’idea non è piaciuta alla Lega che è scesa in piazza allestendo un gazebo dove è stato esposto un presepe tradizionale. «Il presepe che abbiamo visto nella nostra chiesa non ha i nostri valori simbolici — commenta la segreteria cittadina — e il messaggio che si vuole veicolare sembra non accorgersi che i poveri ci sono anche molto vicino a noi». Stessa lunghezza d’onda per il consigliere regionale del Carroccio, Massimiliano Romeo, che su Facebook chiede: «Preferite il presepe tradizionale del gazebo della Lega o quello della parrocchia di Sant’Eustorgio? Mi sembra decisamente preferibile quello della Lega. Capisco che la Chiesa debba parlare del dramma dei profughi, ma non mi spiego come mai se ne debba parlare a ogni occasione. Sono stato di recente a una recita scolastica per il Natale e anche lì ci hanno piazzato una filippica sui richiedenti asilo».

Questo di Arcore non è il primo caso di polemiche nate attorno alla celebrazione del Natale ad animare la cronaca milanese e brianzola. Pochi giorni fa alcuni parrocchiani di Sovico avevano fatto togliere dai muri dell’oratorio un addobbo natalizio del Comune raffigurate Babbo Natale perché considerato come simbolo non religioso. Più o meno nelle stesse ore a Milano scoppiava il caso della scuola Calvino in zona Precotto, dove la Festa del Natale è diventata «La Grande festa delle buone feste».

Adesso è il turno di Arcore col presepe allestito su di un barcone. «Ho il massimo rispetto per il lavoro della parrocchia di Sant’Eustorgio — prosegue Cristiani Puglisi, consigliere comunale di Forza Italia —, ma proprio non condivido l’uso strumentale che si sta facendo di un simbolo patrimonio di tutti i cristiani. La nostra identità sta morendo. Sopraffatti da questa ideologia malata del pensiero unico non capiamo che il dialogo interculturale si rafforza solo rivendicando le nostre radici, non cancellandole». L’allestimento pensato dai parrocchiani di Sant’Eustorgio ha tuttavia riscosso il plauso del Pd e di Sinistra Italiana, che accusa il centrodestra arcorese di volere «attaccare l’opera in nome di una presunta offesa alla purezza della tradizione e dei simboli storici».

Dal canto loro, i parrocchiani che hanno ideato il presepe contestato, hanno affidato la spiegazione della loro rappresentazione della Natività a un testo appeso accanto all’opera: «Gesù, profugo tra i profughi, ultimo tra gli ultimi, non ti stanchi di venire a bussare nel nostro cuore, non perdi la speranza che abbiamo a rendere divina questa nostra avventura umana. Possiamo anche immaginare che al di là delle finestre, in queste case ci siano dei presepi certamente belli, ma pur sempre finti. Il dramma in realtà accade fuori, il presepe vero è fuori».

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