Seicentonovantuno vite perdute, dal 2012 a oggi. In Italia, ogni due giorni e mezzo una donna viene uccisa da qualcuno che ha amato e con cui ha condiviso un pezzo di vita. Mariti, compagni, fidanzati, padri dei loro figli, spasimanti o ex. E, se anche non si arriva al femminicidio, centinaia di donne ogni giorno subiscono in famiglia forme di violenza fisica o psicologica e non trovano il coraggio o il supporto necessario, per poter denunciare. Anche se questi episodi avvengono fra le mura domestiche, la violenza sulle donne non è un fatto privato, ma una tragedia che riguarda tutti, e, soprattutto, tutti gli uomini. Di questo tema, ma anche di donne coraggiose e storie di speranza si parlerà, venerdì 1 dicembre, al dibattito «La forza di rinascere, non possiamo arrenderci», promosso dalla Parrocchia di San Remigio di Sedriano e che sarà moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera, Barbara Stefanelli. Appuntamento alle 21, al «Cineteatro Agorà» di via San Remigio.
All’incontro parteciperanno Lucia Annibali, avvocato e vittima di violenza, che oggi lavora a Roma per le Pari Opportunità, Fabio Roia, che da 26 anni affronta, da magistrato e da formatore, la violenza contro le donne, Francesca Garbarino, criminologa e responsabile del Cipm (Centro per la mediazione sociale e penale del Comune di Milano) e Jo Squillo, conduttrice televisiva. L’ingresso è libero. «La violenza sulle donne è un problema culturale che riguarda tutti — sottolinea don Roberto Mazzucchelli, promotore del dibattito —. Spesso si parla del femminicidio solo nei giorni in cui ne avviene uno, poi i riflettori si spengono e il problema della violenza sulle donne rischia di essere trattato solo come una statistica: è questo che si deve evitare, per questo bisogna parlarne. E per questo ringrazio molto i relatori che hanno accettato l’invito e Luisa Pronzato, giornalista del Corriere, che ci ha aiutato a dar vita a questa iniziativa».