I bagni pubblici chiusi per «ordine pubblico». Così annunciano, dopo la decisione adottata dall’Amsa in seguito alle indagini della Questura di Milano, i cartelli — cartelli insoliti — apposti sui wc di via Benedetto Marcello, a pochi metri da via Vitruvio. Un provvedimento necessario per provare a combattere il degrado. Quei bagni, ormai, erano stati «occupati» dalle prostitute che di giorno attendono i clienti sedute sul vicino muretto e venivano utilizzati per chi preferiva risparmiare e non ricorrere agli alberghetti della zona. Hotel di poche stelle dove, con la necessaria approvazione dei titolari, in cambio di una percentuale le stanze vengono affittate per i rapporti.
L’iniziativa è una risposta alle proteste dei residenti: da tempo provano, senza limitarsi alle denunce ma mettendoci le mani per tenere puliti i giardinetti, a mantenere un minimo di decenza. Non è il caso di generalizzare e, dunque, di sposare in toto certi scenari costruiti dagli stessi abitanti, che parlano di bande di narcotrafficanti padroni della zona. Il controllo delle forze dell’ordine è continuo (i poliziotti in bicicletta sono presenza costante).
E però, anche in considerazione del prezzo delle case, ad alte quotazioni, chi vive nel quartiere pretende tolleranza zero. L’area, sempre più popolata di clochard e profughi, è uno luoghi preferiti dai ladri di valigie dei turisti alla Centrale, con i borsoni abbandonati nelle aiuole.