Milano, 10 ottobre 2017 - 12:53

A Mantova i falsi passi carrabili diventano un caso politico

Interrogazione di Forza Italia, Lega e M5S sui tanti cartelli abusivi segnalati dai cittadini. Il Comune: «Vuoto legislativo, non si possono sanzionare i responsabili»

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Stanno diventando un caso politico a Mantova le affissioni di passi carrabili non autorizzati su cancelli e portoni della città. Un’ interrogazione presentata nel corso dell’ultimo consiglio all’amministrazione comunale dai gruppi di opposizione sottolinea come parecchi cittadini abbiano «segnalato la presenza di cartelli di divieto di sosta non conformi al codice della strada». Il documento firmato dagli esponenti di Forza Italia, Movimento Cinque stelle e Lega chiede al Comune, e in conseguenza alla polizia locale, di sanzionare chi espone i finti cartelli e di procedere poi alla loro rimozione. Dall’altra parte però l’assessore alla Legalità Iacopo Rebecchi sottolinea che non esistono al momento strumenti per sanzionare e indurre i proprietari alla rimozione, facendo riferimento a un «vuoto legislativo». Risposta quest’ultima contestata dagli stessi firmatari dell’interrogazione.

Un problema annoso quello della cartellonistica abusiva che minaccia divieti e rimozioni, ma che in realtà non hanno nessun valore perché mai rilasciati dagli uffici preposti. Tuttavia, molti automobilisti cascano nella trappola e non parcheggiano: i cartelli regolari devono infatti riportare oltre al divieto anche il nome dell’ente che rilascia il cartello, il numero di autorizzazione e l’anno di rilascio. Secondo quanto riportato dai consiglieri che interrogano la giunta comunale a Mantova avvisi di questo tipo abbondano in città tanto da creare situazioni di incertezza negli stessi automobilisti che per parcheggiare si dirigono altrove. Così è iniziata la disputa a colpi di citazioni del codice della strada. Da chi invoca i commi dell’articolo 45 che impedisce l’impiego di segnaletica stradale non conforme e prevede sanzioni che superano i mille euro, a chi invece si rivolge all’articolo 22 che mette fuori legge i falsi passi carrabili. «L’interrogazione — spiega al Corriere il consigliere comunale dei Cinque Stelle Tommaso Tonelli — è nata a seguito dell’invio di alcune foto da parte dei cittadini a noi consiglieri. A nostro parere però c’è modo di risolvere la situazione». Tonelli, che di professione fa l’avvocato, se ne sta occupando in prima persona. «Quei cartelli — conclude Tonelli che si rifà proprio all’articolo 22 del codice della strada — non hanno alcun valore, ma in troppi non lo sanno e si dirigono a parcheggiare altrove per paura di una multa che non prenderebbero comunque».

Ed è su questo punto che si leggono alcuni pareri di legali esperti sulle violazioni del codice della strada che danno qualche arma in più ai comuni: «La disciplina del passo carrabile — ha scritto l’avvocato Erminia Acri — non consente di collocare o mantenere segnali di passo carrabile privi di autorizzazione, e prevede, a carico del proprietario che ha collocato la segnaletica irregolare, apposite sanzioni pecuniarie, oltre alla consequenziale segnalazione all’ufficio tributi del Comune per le relative iscrizioni a ruolo». Dunque per i furbetti si profilerebbe in realtà una sanzione condita da un possibile procedimento in sede civile.

La risposta ufficiale all’interrogazione, presentata lo scorso venerdì, deve ancora arrivare, e c’è chi tra le righe legge più che altro un attacco politico «gratuito» allo stesso assessore. Sta studiando il caso anche il comandante della polizia locale di Mantova Paolo Perantoni: «Segnalazioni o chiamate di questo tipo da parte dei cittadini a noi non sono mai arrivate — spiega al Corriere — e nemmeno, da che sono io comandante, siamo mai dovuti intervenire in casi del genere». Ma c’è effettivamente margine di intervenire in caso di segnalazione? «Ho trenta giorni di tempo per studiare l’interrogazione e poi fornire tutti gli elementi all’assessore Rebecchi per rispondere in modo definitivo. Ripeto però che questa situazione non ha mai creato disagi alla circolazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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