Milano, 13 ottobre 2017 - 08:13

Cremona, don Ottorino e la sua «maratona» del rosario contro l’islamismo: è polemica

Venerdì dalle 17.30 la preghiera non stop nella chiesa di Casalmaggiore. Il parroco: «Difendiamo il Cristianesimo con forza e l’aiuto di Maria»

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Ha ripiegato e tolto nelle ultime ore il volantino dal portone della chiesa, ma ha confermato la discussa iniziativa che si svolgerà venerdì 13 ottobre. Don Ottorino Baronio, da 11 anni parroco di Vicomoscano, frazione di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, ha organizzato un rosario contro l’islamismo.

Come spiega il sacerdote, la proposta è nel solco di quanto avvenuto il 7 ottobre nei boschi della Polonia, dove un milione di persone ha pregato la Madonna perché l’Europa ritrovi le proprie radici cristiane. Oggi, dalle 17.30 alle 19.30, in riva al Po, verranno recitati tutti i misteri (gaudiosi, dolorosi, della luce, gloriosi) del rosario. Una maratona in quattro turni. «Chi lo vorrà potrà essere presente dall’inizio alla fine ma, comunque, gruppi di 7-8, uomini e donne, hanno già garantito che si daranno il cambio ogni mezz’ora», spiega don Baronio. Nella stessa giornata i fedeli sono invitati a digiunare. A dividere non sono le modalità della «staffetta» davanti all’altare, ma il contenuto. Quello indicato sull’avviso: «Chiedere a Maria la forza per difendere il Cristianesimo da ogni attacco relativista e materialista e dall’islamismo»: «Il mio non è un messaggio diretto contro l’Islam, la religione o le persone — dice don Ottorino — ma contro l’islamismo inteso come estremismo, terrorismo, deriva politica».

Il sacerdote, vicino al Popolo della famiglia, il movimento fondato da Gianfranco Amato e Mario Adinolfi, non è nuovo a prese di posizioni che fanno discutere. In passato ha tenuto a battesimo un affollato incontro, nel teatro comunale, con Giuseppe Povia, il cantautore e blogger simpatizzante della destra. Prima ancora aveva criticato l’intervento dell’imam e del portavoce della comunità musulmana alla messa celebrata nel Duomo di Cremona. E non è certo tenero con le unioni civili e la filosofia gender. Sui social le contestazioni a don Baronio non si sono fatte attendere: «Usa la chiesa come luogo per fare comizi» o «Rimpiange il Medio Evo». Divisa anche la politica. Se fosse stato libero da impegni, il segretario della Lega, il cattolico Simone Bossi, avrebbe attraversato la provincia per inginocchiarsi sui banchi di Vicomoscano: «L’Islam moderato non esiste. Una ragione in più per cui quella di don Ottorino è un’ottima iniziativa». Se ne starà invece a casa Giancarlo Roseghini, presidente dell’Anpi di Casalmaggiore, anche lui cattolico praticante. «Con altre associazioni stiamo organizzando una giornata per il dialogo tra islamici e cristiani».

Agli attacchi il prete della Bassa è abituato e anche stavolta non indietreggia. «Non ho paura delle polemiche. La preghiera è un modo per comunicare la bellezza della nostra fede e chiedere alla Madonna di essere forti».

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