Quest’anno cade il 14 febbraio 2018 il «Mercoledì delle Ceneri», e cioè il mercoledì che stando al calendario della Chiesa Cattolica di rito romano è quello che precede la prima domenica di Quaresima (in ricordo dei 40 giorni che Gesù, secondo i Vangeli, trascorse nel deserto dopo il Battesimo). Per i cattolici il Mercoledì delle Ceneri è giorno di digiuno e di astinenza dal mangiare carne e segue il Martedì Grasso, ultimo giorno dei festeggiamenti di Carnevale.
Questo vale dappertutto tranne che a Milano, dove il Carnevale dura fino al Sabato Grasso. Dalla domenica successiva, stando al rito ambrosiano, comincia la Quaresima e il primo giorno di digiuno e astinenza è per i cattolici milanesi il primo venerdì di Quaresima. In pratica, il Carnevale a Milano si festeggia dopo. Perché? Qui storia e leggenda si incrociano.
Tradizione meneghina vuole che il vescovo di Milano Ambrogio, santo patrono dell’Arcidiocesi, impegnato in un pellegrinaggio rientrò tardi in città per partecipare ai riti quaresimali che precedono la Pasqua. E che i fedeli lo aspettarono, prolungando i festeggiamenti pre-quaresimali fino al Sabato Grasso. Da qui l’origine di quello che viene comunemente definito «Carnevalone» milanese.
Al di là della leggenda, alla base della differente datazione del Carnevale tra rito romano e ambrosiano, c’è una questione meramente aritmetica. La Quaresima nel rito ambrosiano (ma inizialmente era così anche negli altri riti) è considerata come un periodo di penitenza che precede il Triduo Pasquale. Contando 40 giorni a ritroso dunque dal Giovedì Santo si arriva esattamente alla prima domenica di Quaresima. Nel Medioevo però all’idea di penitenza nel tempo di Quaresima venne sostituita quella di 40 giorni effettivi di digiuno che dovevano escludere le domeniche (in cui non si digiuna) ma includere il venerdì e il sabato del Triduo Pasquale. In questo caso contando 40 giorni a ritroso dalla Domenica di Pasqua si arriva al Mercoledì delle Ceneri.