16 febbraio 2018 - 14:07

Milano. I manifesti contro Papalia: Klaus Davi multato dal Comune di Buccinasco: «Così lo Stato fa schifo»

La multa, di 500 euro, contestata dal massmediologo che ha puntato il dito contro il Comune. «Quando lo Stato si allea così palesemente con la mafia, allora questo Stato mi fa veramente schifo». La replica del sindaco: «Erano abusivi, quereleremo»

di Olivia Manola

Il manifesto firmato dal giornalista Klaus Davi finito nella bufera Il manifesto firmato dal giornalista Klaus Davi finito nella bufera
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A dicembre il massmediologo Klaus Davi aveva tappezzato i muri di Buccinasco, Corsico e Trezzano sul Naviglio con dei manifesti che raffiguravano Rocco Papalia truccato e vestito da donna. Una provocazione, spiegò allora Davi, per promuovere una trasmissione televisiva sulla ‘ndrangheta e la criminalità organizzata. Oggi, per quei manifesti, Davi ha ricevuto un verbale da 500 euro dalla polizia locale del Comune di Buccinasco per affissione abusiva (i poster contestati e verbalizzati in questo caso sono tre). La multa è stata contestata con parole durissime dal massmediologo che punta il dito contro il Comune. «Quando lo Stato si allea così palesemente con la mafia, allora questo Stato mi fa veramente schifo – ha dichiarato Davi —. Dovrebbero essere i politici a denunciare le attività illecite dei mafiosi tutti i santi giorni, soprattutto se ce li hanno in casa. E non certo puntare subdolamente sul quieto vivere attraverso mezzi intimidatori. Quei 500 euro se li dovranno a venire a prendere con la forza. Tutti dovranno vedere fino a che punto la bassezza delle istituzioni locali può arrivare per assicurarsi il plauso dei clan».

Il giornalista Klaus Davi
Il giornalista Klaus Davi

Il giornalista spiega poi che è la prima volta che riceve una sanzione del genere nonostante abbia affisso abusivamente manifesti analoghi un po’ in tutta Italia. «Nessun comune ha mai preso un simile provvedimento: non Milano che abbiamo tappezzato più volte con il volto di Rocco Morabito, non Reggio Calabria, non Palermo e neanche Trezzano sul Naviglio. Buccinasco no, vuole la par condicio, i mafiosi possono dormire tranquilli con simili istituzioni. Sono schifato», chiosa.

Replica il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti: «La mafia fa schifo. Non lo Stato, non le istituzioni, che la lotta alla mafia la devono fare seriamente, ogni giorno, tenendo la schiena dritta e facendo rispettare le regole a tutti, nell’azione amministrativa e nella vita di tutti i giorni. Basta che ognuno faccia il proprio dovere, diceva il giudice Giovanni Falcone: è quello che facciamo. Abbiamo il dovere di diffondere tra i giovani la cultura della legalità e come potremmo farlo se non chiediamo a tutti di rispettare le regole? Dobbiamo essere impeccabili, sempre, non dobbiamo mai lasciare spazio alle ambiguità. Perché si sappia bene da che parte stiamo. Per questo abbiamo multato i cartelli abusivi di Klaus Davi e per questo come istituzione non possiamo tollerare l’accusa, gravissima e infamante, di esserci alleati con la mafia. Questo sì, fa schifo. E quereleremo Davi. Intanto, andiamo avanti sereni con il nostro lavoro quotidiano e il controllo del territorio, anche grazie alla costante presenza delle forze dell’ordine che perseguono con noi lo stesso obiettivo di non lasciare spazio ai mafiosi sul nostro territorio. Tra poco più di un mese comincerà inoltre la sesta edizione della nostra rassegna culturale Buccinasco contro le mafie, con film, spettacoli e incontri con i cittadini e gli studenti a cui dedichiamo anche laboratori su regole, legalità e convivenza civile».

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