16 gennaio 2018 - 07:10

Milano, moschee abusive e slogan antisemiti: «Ora un tavolo in Prefettura»

Saranno 26, tra ebrei e antifascisti, le persone a cui saranno dedicate le «Pietre d’inciampo» quest’anno. Intanto vola il dibattito nell’aula consiliare in Comune in una corsa tra mozioni e ordini del giorno

Liliana Segre e il sindaco Giuseppe Sala Liliana Segre e il sindaco Giuseppe Sala
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Dalla condanna degli slogan jihadisti del corteo di piazza Cavour allo sgombero delle moschee abusive. Vola il dibattito nell’aula consiliare, in una corsa tra mozioni e ordini del giorno (tre). La stessa aula che nel primo pomeriggio aveva ospitato l’annuncio dei 26 tra ebrei e antifascisti ai quali saranno dedicate le «Pietre d’inciampo» quest’anno. Il sindaco Beppe Sala, in risposta alla richiesta del leghista Alessandro Morelli di sgomberare le moschee abusive, contenuta nella mozione sui fatti del 9 dicembre in piazza Cavour che fu teatro di quegli slogan, spiega: «Stiamo sollecitando al Prefetto un tavolo per l’ordine e la sicurezza». Né passa la proposta di Manfredi Palmeri di affiggere fuori da Palazzo Marino uno striscione con la scritta «Viva Israele, Israele Viva». Sala, sempre sul tema moschee abusive, in un «a margine» aggiunge: «Quelle moschee non ci sono da quando c’è la mia amministrazione. E ora ci sono consiglieri di opposizione che fanno i brillanti e ne chiedono lo sgombero immediato. Perché durante le amministrazioni di Moratti e Albertini non sono state chiuse? Si prospetta una situazione che sulla carta è semplice ma realizzarla non lo è».

La vicesindaco Anna Scavuzzo promette di proseguire nell’impegno di« promozione di politiche per illuminare luoghi dove la radicalizzazione diventa un problema». Disponibile anche «ad approfondire» la questione posta dal consigliere Matteo Forte «se risulti ancora iscritta nell’albo delle religioni l’associazione estremista Millî Görü, già messa all’indice in Germania e inserita nella black list». Tornando alla Giornata della Memoria e alle nuove dediche delle Pietre d’Inciampo — 19,20 e 23 gennaio le giornate in cui saranno posate dall’artista Gunter Demnig —, Liliana Segre, presidente del Comitato organizzatore, parlando in aula ha detto: «S’è deciso che fossero equamente divise tra coloro che furono portati via come carne da macello, intere famiglie ebree deportate, e coloro che scelsero di stare dalla parte giusta e morirono. Eroi. Per tanti anni non sono stati nessuno, non hanno una tomba. Ora sono queste piccole pietre d’inciampo». Le ha fatto eco Roberto Cenati, presidente Anpi provinciale, tornando anche sulle gravi minacce urlate contro gli ebrei in piazza Cavour: «È inutile ricordare lo sterminio di un popolo e se non si difendono gli ebrei vivi».

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