20 gennaio 2018 - 07:42

Milano, Pietro Grasso e la scelta di Leu: «Gori sulla linea di Maroni»

Il leader di Liberi e Uguali: «Il sindaco di Bergamo era a favore del referendum, non garantisce discontinuità»

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Le «primarie negate». La «mancanza di discontinuità con le precedenti amministrazioni». La «scelta del centrosinistra di un candidato favorevole al referendum sull’autonomia». Questi i tre motivi, «condivisi con la base», che hanno convinto il presidente del Senato, Pietro Grasso, e la sua lista Liberi e Uguali a correre da soli alle Regionali, promuovendo Onorio Rosati, ex segretario della Camera del lavoro, come prossimo governatore della Regione. A spiegarlo, lo stesso leader della coalizione di sinistra intervenuto ieri pomeriggio a Palazzo Bovara in un incontro promosso da Confprofessioni Lombardia insieme a Rosati. Rispondendo alle domande di Giuseppe Calafiori, presidente dell’associazione, Pietro Grasso ha ribadito che questa decisione è maturata «sentendo le basi, persone che vivono la politica qui in Lombardia, e non è stata imposta dall’alto». Sulla scelta da parte del centrosinistra di Giorgio Gori, la seconda carica dello Stato ha spiegato che «si chiedeva un candidato che passasse dalle primarie e così non è stato. Si chiedeva una discontinuità col passato, con la precedente amministrazione e si è visto un candidato che seguiva il referendum autonomista con particolare impegno. E una politica sugli ospedali e sulla sanità in continuità». Per Onorio Rosati, tre sono i punti cardine: «Semplificazione. Accesso al credito e welfare. Ma non fidatevi di chi dice “più welfare e meno tasse”». A livello nazionale, le priorità per Grasso sono il diritto allo studio, dai nidi all’università, per tutti «ma non per i fannulloni fuoricorso» e la necessità di «rilanciare l’economia», «sostenere i giovani e le famiglie» e «ricostruire il Paese». Spazio anche per una battuta a Beppe Grillo che ha paragonato il Movimento 5 Stelle, chiuso alle alleanze, ai panda che «mangiano solo cuore di bambù» e non cambiano con la carne cruda. «Diffido dei duri e pure — ha detto Grasso — perché troveranno sempre qualcuno più duro e puro che se li mangia».

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