24 gennaio 2018 - 07:28

Regionali Lombardia, Gori: «Fontana sfugge ai confronti». Forza Italia replica: «Loro imbarcano chiunque»

Il candidato del centrosinistra: «Io e Violi pronti, mi teme. Il centrodestra: mettono in lista chi insulta i morti»

Attilio Fontana, Giorgio Gori, Onorio Rosati e Dario Violi Attilio Fontana, Giorgio Gori, Onorio Rosati e Dario Violi
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Per ora le proposte sono cadute nel vuoto: niente confronti pubblici né dibattiti televisivi. La prima occasione di incontro tra i candidati alla presidenza della Regione avrebbe dovuto essere al tavolo di «Lombardia Sociale», organizzato con il forum del terzo settore, il 31 gennaio. Dibattito rinviato, come raccontano gli stessi promotori della tavola rotonda. «Attilio Fontana ha fatto sapere di non assicurare la sua presenza. Pertanto, volendo rispettare la garanzia di pluralismo che connota il nostro lavoro, non ci è possibile procedere allo svolgimento del confronto». Discorso analogo per i dibattiti tv. I principali candidati sono stati invitati sia al talk show di Corrado Formigli su La7 che a quello di Maurizio Mannoni su Rai3. Niente da fare. Per il candidato del centrodestra non è ancora tempo di faccia a faccia. Se ne riparlerà semmai tra qualche settimana, a ridosso del 4 marzo. Per il momento Fontana preferisce lavorare al programma e proseguire il tour d’incontri della sua campagna elettorale. L’avversario del centrosinistra però attacca: «Io e Dario Violi, il candidato del Cinque Stelle, eravamo pronti. Penso che sia indice di una scarsa preparazione su questo tema e su altre questioni». «Sono convinto che i nostri argomenti siano più forti», ha aggiunto il sindaco di Bergamo che per questa fase di campagna elettorale conta sul traino di Paolo Gentiloni, il premier pd accreditato del favore dei sondaggi. Dopo il doppio weekend milanese in compagnia di Matteo Renzi, il prossimo big di centrosinistra atteso in Lombardia è proprio il presidente del Consiglio. Proprio ieri il candidato «dem» ha rivolto una richiesta all’esecutivo. Trasferire la sede dell’Ice (l’Istituto per il commercio estero) a Milano, «visto che gran parte delle esportazioni parte da qui e non ha senso che stia a Roma». «Noi facciamo questa proposta poi il governo deciderà».

È polemica però intorno ad alcuni dei nomi candidati nella sua lista civica. Su tutti, l’ambientalista Stefano Apuzzo, tornato alle recenti cronache per una frase offensiva postata su Facebook a commento della morte di Altero Matteoli. Attacca il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Gianluca Comazzi: «Il fatto che Gori accolga nella sua squadra l’autore di frasi così ciniche e meschine la dice lunga sul Pd; smaniosi di vincere le elezioni imbarcherebbero chiunque, a dispetto persino della dignità».Almeno per un giorno, Attilio Fontana prova invece a girare al largo dalle polemiche. Ieri s’è limitato a rivendicare l’eredità dell’amministrazione di Roberto Maroni in tema di sicurezza. «Sono lieto di sapere che la Regione Lombardia ha rinnovato per il 2018 la convenzione che consentirà a tutti gli operatori dei vari corpi delle nostre forze dell’ordine e delle nostre forze armate di spostarsi gratuitamente, fuori dal loro servizio, sui mezzi del trasporto pubblico regionale. La presenza di uomini addestrati, e pronti a intervenire nel caso sia necessario, rafforza la sicurezza sui nostri mezzi di trasporto: una misura che fa sentire più garantiti i pendolari».

Anche il candidato del centrodestra avrà però (almeno) una spina nel fianco. Il bresciano Giulio Arrighini, leghista della prima ora e poi fuoriuscito dal Carroccio, è il candidato governatore di Grande Nord, il movimento di Roberto Bernardelli e Marco Reguzzoni. Ha raggiunto il numero di firme necessario. Prossimi al traguardo i Radicali di Emma Bonino che con la loro lista appoggeranno Gori.

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