31 gennaio 2018 - 11:01

Ema, Corte Ue: «Ricevuti i ricorsi di governo e Comune». Padoan: «Milano merita l’assegnazione»

La conferma dei giudici dei giudici europei. Il ministro dell’Economia è intervenuto dopo l’annuncio dei ritardi di Amsterdam. «Il governo si sta muovendo assieme al Comune

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Due i ricorsi ricevuti dai giudici europei di Lussemburgo per l’impugnazione dell’assegnazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam anziché a Milano: uno è dell’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue con la richiesta di annullare la decisione del Consiglio Ue; e l’altro del Comune di Milano davanti al Tribunale dell’Ue, anche in questo caso con la richiesta di annullamento della decisione del Consiglio. Si apprende dalla Corte di giustizia europea. Intanto sul caso è intervenuto anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan:«Milano è assolutamente pronta e ha il livello più elevato e possibile di offerta di servizi e accoglienza per una istituzione internazionale», ha detto. Per poi aggiungere: «Questa vicenda mostra che oggettivamente Milano merita l’assegnazione di Ema». «Il governo - aggiunge - si sta muovendo assieme al Comune per vedere come si possa aprire uno spiraglio nell’ambito delle regole europee. In ogni caso è una soddisfazione per Milano dire `noi siamo pronti e altri non lo sono´».

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Ma la Commissione europea continua a non voler intervenire nella disputa politica e adesso anche legale aperta dal governo italiano sulla sede dell’Agenzia del farmaco ad Amsterdam. Dopo la presentazione del ricorso dell’Avvocatura dello Stato alla Corte di Giustizia Ue e del ricorso del Comune di Milano al Tribunale Ue, l’esecutivo comunitario continua nella linea attendista. E il dal Commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis, spiega: «Non entriamo nel dibattito elettorale in Italia», ha detto rispondendo alle domande sui ricorsi dell’Italia sull’assegnazione dell’agenzia europea del farmaco ad Amsterdam. Tuttavia, ha aggiunto il Commissario Ue, «la Commissione è in contatto con il governo olandese, seguiremo il calendario previsto e vedremo come aiutare i Paesi Bassi a ottemperare agli obblighi assunti». «La decisione è stata presa dal Consiglio e la Commissione ha l’obbligo di verificare l’esecuzione in quanto guardiani dei trattati», ha detto Andriukaitis.

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