1 marzo 2018 - 19:44

Chiude l’ufficio postale con una scusa e si allena con lo step: condannata

Quattro mesi per interruzione di pubblico servizio alla 51enne direttrice sorpresa mentre faceva ginnastica invece di lavorare. Lei aveva parlato di un guasto ai computer. La difesa: «Soffre di una sindrome invalidante e deve muoversi»

di Gilberto Bazoli

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Aveva spento le luci e chiuso la porta d’ingresso dell’ufficio postale dicendo che i computer erano fuori uso. Invece stava facendo step in una stanza attigua. La 51enne direttrice delle Poste di un Comune del Cremonese è stata condannata, giovedì, dal giudice del Tribunale di Cremona Giuseppe Bersani a quattro mesi (pena sospesa e non menzione) per interruzione di pubblico servizio, come chiesto dal pm onorario Paolo Tacchinardi. I fatti risalgono al 2015. Alcuni utenti erano stati respinti dalla funzionaria, ma non avevano creduto alle sue spiegazioni: «Non va il computer, l’ufficio è chiuso».

I carabinieri avevano voluto verificare come stavano le cose. Un militare, fingendosi un cliente delle poste, si era presentato all’ufficio, ma era stato mandato indietro con la solita scusa: i terminali guasti. Il carabiniere aveva fatto credere di allontanarsi ma, in realtà, si era fermato vicino all’edificio e, guardando attraverso i vetri, aveva visto l’allora direttrice impegnata a fare ginnastica. La scena è stata ripresa in un video. Un accertamento sui presunti contrattempi tecnici, svolto con la collaborazione delle Poste centrali, aveva escluso guasti ai terminali.

La donna si era giustificata sostenendo di avere seri problemi di salute e che il suo corpo aveva bisogno di movimento. In effetti, un mese dopo i fatti, le è stata diagnosticata la sindrome di Cushing, una malattia rara che causa aumento di peso, atrofia dei muscoli e dolori alle ossa. «Una vera e propria situazione invalidante», hanno commentato gli avvocati della cinquantunenne, Pietro e Monica Gennari, annunciando ricorso in appello.

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