6 marzo 2018 - 07:35

Elezioni Lombardia, chi entra al Pirellone: dai grandi ritorni ai debuttanti. I campioni di voti

L’exploit degli amministratori del Carroccio nell’hinterland. Ingressi sul filo di lana, i conteggi avanti per tutta la notte

di Paola D’Amico


Dall’alto a sinistra in senso orario: Alba Maria Airaghi, leghista; Curzio Trezzani, leghista; Massimo De Rosa, M5S; Giulio Gallera, leghista; Carlo Borghetti, Pd; Dilvia Sardone, FI
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Dall’hinterland approdano in Regione primi cittadini e assessori. Come il leghista Curzio Trezzani, sindaco di Boffalora Ticino dal 2009 e grande fan del prolungamento della Vigevano-Malpensa che, al tramonto, quando lo spoglio delle schede ha faticosamente superato il trenta per cento, ha già oltre tremila preferenze. E la compagna di partito Alba Airaghi, benvoluta assessore al personale di Nerviano. Dei milanesi si piazzano in pole position Riccardo Pase e Massimiliano Bastoni. E mentre Silvia Scurati, storica portavoce di Davide Boni, è la prima donna, in difficoltà si trova il coordinatore cittadino Gian Marco Senna. Ci sono riconferme a destra come a sinistra. Dall’ex assessore alla Sanità, l’azzurro Giulio Gallera che, quando a Milano mancano all’appello solo 63 delle 1.248 sezioni da scrutinare, ha totalizzato 5.487 preferenze, piazzandosi primo tra gli azzurri, all’esponente del Pd Fabio Pizzul. Ma il numero dei voti di preferenza totalizzati dai singoli candidati lascia anche spazio a una riflessione su quanto fosse farraginoso il meccanismo di voto. Pizzul, un esempio per tutti, nelle regionali del 2013 incassò 8344 preferenze. Alle 22 di ieri non ne aveva la metà. Eppure correva nel centro di Milano che domenica s’è riconfermata la roccaforte indiscussa del Pd.

Restando al Partito democratico, i numeri sembrano essere favorevoli a chi ha corso nel capoluogo. Quasi certo l’ingresso al Pirellone del segretario metropolitano Pietro Bussolati, mentre l’ex assessore alla Sicurezza Carmela Rozza se la gioca con Piera Landoni, con l’esponente della comunità etiope Nadira Haraigue e Paola Bocci, consigliera in Comune al suo secondo mandato. Nel Pd, a spoglio ancora in alto mare, sembra essere Carlo Borghetti, di Rho e consigliere regionale uscente, il campione di preferenze. Alle 22 di ieri, quando ancora non erano state aperte tutte le urne, aveva abbondantemente superato quota settemila. Seguito a ruota dal sindaco di Liscate, Alberto Fulgione, sostenuto da un gran numero di sindaci e amministratori del territorio di Adda e Martesana. Da Cernusco a Melzo. Nei Cinque Stelle pare sicuro l’approdo al Pirellone del deputato Massimo De Rosa. E veniamo agli azzurri, che nel capoluogo si piazzano distaccandosi di poco dietro a Gallera. Ci sono la battagliera Silvia Sardone, consigliere comunale nonché consorte del sindaco di Sesto San Giovanni, il capogruppo in Comune Gianluca Comazzi e il consigliere regionale uscente Fabio Altitonante. Ma il fuoriclasse per preferenze, che potrebbe sfiorare il record delle 10 mila, è il brianzolo Fabrizio Sala.

Alle 23, con l’80% delle schede scrutinate, ecco la ripartizione provvisoria dei seggi: 28 Lega Nord, 14 Forza Italia, 4 Fratelli d’Italia (con Romano La Russa e Riccardo De Corato a forte rischio esclusione, scavalcati da Franco Lucente e Giuliana Soldadino, portata dall’ex assessore Mario Mantovani); infine 1 seggio alla Lista Fontana a 1 a Noi per l’Italia. Per la minoranza: 16 seggi al Pd, 2 Lista Gori, 11 i Cinque Stelle, 1 a +Europa. Non tornerà a sedere in Consiglio Chiara Cremonesi (Sel). Né Onorio Rosati. Chiude il capitolo il partito Pensionati. Mentre a Monza la partita nella Lega tra Alessandro Corbetta, Andrea Monti (figlio del senatore Cesarino) e Marco Mariani si chiude con l’esclusione dell’ex sindaco.

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