9 marzo 2018 - 07:10

Milano, gli startupper africani ospiti in Bocconi. Formazione e incontri per l’impresa del futuro

Studenti-ospiti della scuola di management dell’ateneo. Età media trent’anni, con imprese da avviare o promuovere sono impegnati in più settori, dall’agricoltura alla logistica e arrivano da più Paesi

di Federica Cavadini

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Melody Kweba, imprenditrice del Sudafrica con azienda agricola, decisa a puntare sull’allevamento «sostenibile». O Jibe Ologeh, nigeriana, pronta a lanciare nella sua Jyb Tv un nuovo canale di intrattenimento per famiglie e bambini. E Roger Lutalo che in Uganda guida un’impresa di trasporti e adesso è deciso a specializzarsi nelle merci pesanti e oversize. Sono tre di venti startupper africani, bocconiani per una settimana. Studenti-ospiti della scuola di management dell’ateneo. Età media trent’anni, con imprese da avviare o promuovere sono impegnati in più settori, dall’agricoltura alla logistica, all’immobiliare e arrivano da più Paesi, dal Camerun al Kenya. Sono stati selezionati fra cinquemila imprenditori in uno dei programmi pro bono della Bocconi. Tutti i partecipanti hanno frequentato un corso di formazione online per sei settimane, per i venti premiati era prevista anche la trasferta in Italia, per seguire il programma di perfezionamento nelle aule dell’ateneo milanese e anche per incontrare investitori, con l’università che ha coperto tutte le spese.

Nel gruppo sette sono donne e dichiarano subito anche un doppio obiettivo: «Trasferirò alle imprenditrici del mio Paese ogni insegnamento, informazione, consiglio ricevuto», dice Kweba, che si presenta anche come presidente di «African women in mining association». Stesso impegno per le altre startupper . Come Sandra Bushuyu, dall’Uganda, che presentando il business plan alla commissione di professionisti che ha valutato le proposte, per cominciare ha sottolineato che la sua azienda agricola «è stata fondata ed è gestita interamente da donne». Tutti poi puntano sulla «rete». «Con gli altri imprenditori africani incontrati qui alla Bocconi abbiamo formato un gruppo e quando rientreremo nel nostro Paese continueremo a confrontarci e a darci supporto», dice Lutalo.Per questi studenti imprenditori una settimana di lezioni in aula, di economia, finanza, marketing, poi laboratori, incontri con esperti di non profit e di comunicazione. E dopo il corso intensivo nelle aule della Sda, ieri l’incontro con i finanziatori europei in uno speciale startup day riservato all’Africa.

«Nelle giornate di formazione abbiamo proposto un modello di impresa più flessibile e agile e abbiamo puntato molto anche sulla presentazione dei progetti agli investitori», spiega Mikkel Draebye, docente della Sda e coordinatore del corso.«La formazione che offriamo è la stessa fornita alle startup ospitate dall’incubatore dell’ateneo anche se concentrata in pochi giorni. Li prepariamo ad affrontare problematiche tecniche ma anche psicologiche», dice Giuseppe Soda, direttore della Scuola di management. E spiega che la formazione gratuita agli imprenditori africani è una delle iniziativa di un progetto lanciato nel 2012, Sda Bocconi for Growth, per aiutare persone o imprese in difficoltà. «Negli scorsi anni abbiamo sostenuto aziende colpite dal terremoto e volontari di piccole organizzazioni no profit. Quest’anno l’impegno è stato per l’Africa».

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