10 marzo 2018 - 13:58

Pd, Sala: «Io leader centrosinistra? Fino al 2021 a Milano. Non faccio più progetti sul futuro. Renzi rifletta»

«La malattia mi ha cambiato», così il sindaco Beppe Sala alla presentazione, sabato a Fieramilanocity, del suo libro «Milano e il secolo delle città» a «Tempo di Libri»

di Redazione Milano online

Beppe Sala intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana (Fotogramma) Beppe Sala intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana (Fotogramma)
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«Il mio presente si chiama Milano, e durerà fino al 2021. Poi vedremo». Così il sindaco di Milano ha risposto a una domanda del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, sulle ipotesi di un suo ruolo da leader del centrosinistra, durante un incontro a Tempo di libri. «La mia vita è stata una meraviglia ma è passata anche attraverso tanti problemi» ha spiegato Sala. «Quando hai la fortuna di passare oltre una malattia grave - ha aggiunto - non puoi che essere un uomo cambiato, e io sono cambiato da due punti di vista: primo, rispetto ai problemi che fanno impazzire le persone ho la capacità di dire andiamo avanti; secondo - ha concluso - non faccio più progettualità sul mio futuro».

«Milano è esempio da imitare»

«Nulla in contrario al rilancio del sud. Ma il pragmatismo ci deve far dire che da Milano bisogna ripartire. Se oggi il Paese ha qualcosa di essere fiero è Milano». Un messaggio, quello di Sala, sulla necessità di ripartire da Milano, che il primo cittadino rilancia a «qualunque governo». «Milano è un esempio da imitare. Vorrei offrire la nostra competenza. Ad esempio sui trasporti. Atm ha lanciato recentemente un piano di investimenti di 1.9 miliardi in 7 anni per rendere tutti i mezzi elettrici e stiamo realizzando una nuova metropolitana e un’altra la vorremmo portare fino a Monza. A Torino e Roma sono tecnicamente sull’orlo del fallimento. Il punto è: il Paese vorrà sfruttare le nostre competenze o si illudera’ che con politiche centrali potrà risolvere queste questioni?».

«Renzi? No a un suo partito»

«Io dico a Renzi: spero che tu non voglia farti un nuovo partito, che ti prenda il tempo per riflettere sugli errori e che tu non voglia ripartire in quarta», ha continuato il sindaco sull’ipotesi che Matteo Renzi voglia lasciare il Pd e fondare un nuovo partito. Per Sala questa ipotesi sarebbe un «errore». «Io non voglio che Renzi lasci la politica o abbandoni il Pd, perché ha un suo elettorato e mi dà fastidio che non si riconoscano le buone politiche che ha fatto. Però è chiaro che qualcosa deve cambiare».

«Di Maio non ha mai governato nemmeno condominio»

«Non pensino i 5 Stelle che se si torna al voto passano dal 33 al 50 per cento, perché stiamo vedendo in Puglia le file per il reddito di cittadinanza. E Luigi Di Maio non ha mai governato neanche un condominio, lo dico con rispetto perché è un ragazzo vispo». Così il sindaco ha parlato del capo politico del Movimento 5 Stelle. Ma anche di altri avversari del centro sinistra. Matteo Salvini? «Detestabile quanto vuoi, ma ha fatto un miracolo elettoralmente. Ha preso il partito di Belsito al 4 per cento e lo ha portato dove lo ha portato». Quanto a Silvio Berlusconi: «A lui non interessa nulla che il centrodestra costruisca un governo. Gli interessa solo di tutelare se stesso e di essere sempre in mezzo ai giochi. Ora si arrampica definendosi regista. Ma regista “de che”?», si chiede ironicamente il Sala, che ritiene invece che l’ex cavaliere pensi soltanto «a guadagnare tempo». Che cosa non ha pagato, nella recente campagna elettorale del Pd e dell’area progressista? «Mi sento profondissimamente antifascista» sostiene, «ma l’antifascismo — ad esempio — se lo usi in campagna elettorale non tiene, parla soltanto a noi». Mentre sul perché al Nord il Movimento di Beppe Grillo non abbia sfondato come altrove, riflette: «Attecchiscono dove c’è più difficoltà, povertà e disagio. Forse anche perché al Nord ci sono un po’ più di protagonisti credibili in politica».

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