29 marzo 2018 - 07:27

Regione, i cambi in corsa di Fontana: Trasporti alla Lega, Lavoro a Sardone. Giallo sulla scelta di Lara Magoni

Un posto di peso alla forzista Sardone, mentre la Lega tiene il dossier ferrovie. Atteso oggi il via libera di Berlusconi. Il caso Magoni agita Fratelli d’Italia

di Pierpaolo Lio

Il brindisi. Il passaggio di consegne tra il governatore uscente, Roberto Maroni, e il neo presidente della Regione, Attilio Fontana (Ansa) Il brindisi. Il passaggio di consegne tra il governatore uscente, Roberto Maroni, e il neo presidente della Regione, Attilio Fontana (Ansa)
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Manca qualcosa più delle ultime limature. Per chiudere la nuova giunta regionale s’attende che Forza Italia definisca la composizione della sua parte di squadra. Il presidente Attilio Fontana conta di completare la lista stamattina, in modo da poter rispettare la scadenza di oggi pomeriggio per la presentazione ufficiale. Ma gli azzurri devono avere il via libera definitivo di Arcore: sarà Silvio Berlusconi a sciogliere i nodi che hanno scompaginato le carte nella pattuglia del suo partito.

Siamo ancora al doppio ballottaggio per chi affiancherà i campioni di preferenze del partito: Giulio Gallera, destinato a un secondo giro sulla pesante poltrona della Sanità, Fabrizio Sala, che sarà confermato vicepresidente con delega all’Urbanistica, e Silvia Sardone, la «pasionaria» azzurra che forte di oltre 11 mila voti, è riuscita a riconquistarsi il posto di assessore a Formazione e Lavoro. Per gli ultimi due nomi sono dati in vantaggio Francesco Ferri, l’imprenditore scelto dal Cavaliere per guidare il suo Centro studi liberale, e la direttrice del dipartimento innovazione della Cisl, Benedetta Cosmi. Al momento sarebbero quindi fuori sia il bresciano Alessandro Mattinzoli che la brianzola Elena Centemero.

I punti fermi sono i pesi specifici delle varie forze della coalizione. Il prossimo governo lombardo sarà una fotografia dei risultati elettorali usciti il 4 marzo: detto di Forza Italia, la Lega si accaparrerà sette posti, due andranno a Fratelli d’Italia e uno rispettivamente alla lista Fontana e ai centristi di Noi con l’Italia. Ma appetiti, veti e giochi d’incastri hanno smosso qualcosa nella distribuzione delle deleghe. Il centrista Raffaele Cattaneo sarà in giunta, ma non più ai Trasporti. Superati i maldipancia del suo partito, e la concorrenza di Luca Del Gobbo, per lui si va a profilare una nuova esperienza all’Ambiente. Al suo posto, a gestire la delicata partita della mobilità sarà il leghista Pietro Foroni.

Il partito di via Bellerio piazzerà in giunta anche Davide Caparini al Bilancio, il bresciano Fabio Rolfi all’Agricoltura, Massimo Sertori al nuovo assessorato alla Montagna e Stefano Bolognini a Casa e Welfare. Le due donne targate Lega saranno la bergamasca Elena Poma, a cui potrebbe essere affidata la delega al Territorio, e la pavese Silvia Piani a Giovani e Sport. La gestione dei Grandi eventi — leggasi eventuale dossier olimpico 2026 — dovrebbe però restare in capo al presidente, che potrebbe affidarla in un secondo momento ad Antonio Rossi, prossimo sottosegretario in quota civica. Sempre della lista Fontana è Stefano Bruno Galli, inamovibile dalla casella dell’Autonomia. In casa FdI toccherà a Riccardo De Corato prendere le redini della Sicurezza mentre a Turismo e Moda andrà Lara Magoni, ieri protagonista di un giallo.

Con lo stallo cresce infatti la tensione. E basta un nulla a infuocare le linee telefoniche già messe alla prova dalle diplomazie tra le forze della coalizione. Anche un post sui social network. È il caso appunto di Lara Magoni, da giorni (dall’addio di Viviana Beccalossi a Fratelli d’Italia) considerata ingresso certo nel nuovo governo lombardo. L’ex sciatrice sulle pagine di ieri del Corriere di Bergamo ha confermato l’addio al Senato per prendere posto a Palazzo Lombardia: «Rinuncio a una poltrona d’oro e scelgo il territorio per lavorare tutti i giorni in Regione». Salvo poi in mattinata scrivere un messaggio ambiguo sulla sua bacheca Facebook che sembrava smentire tutto, scatenando commenti che salutavano la presunta decisione di optare per Palazzo Madama: «Ci sarà sempre qualcuno che non comprenderà una tua scelta. Ma si sceglie per proseguire — è il testo — non per essere compresi... Tra poco volerò a Roma! Si vota in Senato!!!». Dal partito di Giorgia Meloni garantiscono però che la Magoni sarà assessore. Di questi tempi anche un semplice passaggio a Palazzo Lombardia può far scattare tra i corridoi la «promozione» in giunta. Le voci su Giusy Versace sono nate non appena l’atleta paralimpica neoparlamentare di FI ha varcato le porte del grattacielo regionale, in realtà per partecipare a un evento con relativo premio che arricchirà la sua bacheca. Lo stesso vale per il rettore dell’Università degli Studi, Gianluca Vago, ieri in visita di cortesia al nuovo governatore.

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