31 marzo 2018 - 19:54

Arcore, la Via Crucis con i ragazzi vestiti da migranti non piace alla Lega

L’iniziativa nella parrocchia di Sant’Apollinare, la stessa che a Natale aveva allestito il presepio sul barcone. Il segretario Paolo Grimoldi: «Inaccettabile, in chiesa non si deve fare politica»

di Riccardo Rosa

La Via Crucis nella parrocchia di Sant’Apollinare ad Arcore (foto da giornaledimonza.it) La Via Crucis nella parrocchia di Sant’Apollinare ad Arcore (foto da giornaledimonza.it)
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Polemiche ad Arcore per una Via Crucis ispirata ai migranti. Venerdì don Giandomenico Colombo, il parroco di Sant’Eustorgio, frazione di Bernate, ha organizzato una processione nel segno dei profughi, provocando la reazione polemica della Lega. Un dejà vu dal momento che lo scorso Natale, sempre don Colombo, aveva dato vita a un presepe dove Gesù Bambino nasceva a bordo di un barcone circondato da sagome bianche e nere, scatenando anche in quella circostanza le reazioni critiche della sezione locale del Carroccio. Venerdì in occasione della Via Crucis ha deciso di ribadire la sua sensibilità nei confronti di questo dramma e ha convocato alcuni ragazzi del gruppo missionario che si sono travestiti da migranti: coperta termica sulle spalle e cartelli al collo con scritte quali «Scappo perché non ho scelta», «cerco un futuro per la mia famiglia».

La polemica

Il gesto non è piaciuto alla Lega. In particolare all’ex primo cittadino Enrico Perego, che ha accusato il parroco di politicizzare un evento religioso. «Ancora una volta assistiamo ad uno stravolgimento della nostra tradizione religiosa più significativa come la Via Crucis, per far posto a messaggi che non possono non avere richiami politici». E ancora: «Il prete faccia il prete, curi le anime e dia il suo aiuto a tutti, ma non dovrebbe superare questi ambiti». «In chiesa non si deve fare politica. Chi veste l’abito non dovrebbe fare politica», ha scritto il segretario della Lega lombarda, Paolo Grimoldi, in un comunicato in cui ha definito «inaccettabile» una Via Crucis «con gli immigrati». «Tra l’altro — ha aggiunto — un episodio non inedito nelle diocesi brianzole, pensando a quanto accaduto a gennaio nella chiesa Regina Pacis di Monza dove per la preghiera della pace era stata messa la bandiera arcobaleno sull’altare e le foto di migranti al posto delle tradizionali immagini della Via Crucis, causando la reazione giusta e comprensibile di alcuni parrocchiani che avevano deciso di andarsene boicottando la funzione».

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