Milano, 21 ottobre 2017 - 19:15

Domenica alle urne per l’autonomia, Pd: «Il 4% dei tablet non funziona»

Urne aperte dalle 7 di domenica fino alle 23. Quasi otto milioni i cittadini lombardi aventi diritto al voto. Debuttano le «voting machine». L’assessore Fava: «La macchina è pronta». Il pd Bussolati: «Altro che tablet, sembrano registratori di cassa»


Non si placano le polemiche sulle «voting machine». Per il segretario milanese del Pd, Bussolati, «il 4% non funzionano» (LaPresse)
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Urne aperte dalle 7 di domenica mattina fino alle 23. Al via il Referendum per l’autonomia indetto da Lombardia e Veneto. Quasi otto milioni, in particolare, i cittadini lombardi aventi diritto al voto. Coinvolti 1.500 Comuni: 3.291 le sedi, 9.250 le sezioni. In Lombardia si sperimenterà per la prima volta il voto elettronico con 24.700 voting machine nei seggi. In entrambe le regioni i cittadini sono chiamati a esprimersi sul cosiddetto «regionalismo differenziato», ossia la possibilità, per le Regioni a statuto ordinario di vedersi attribuite «ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia» (come recita l’Articolo 116 della Costituzione) in alcune materie indicate nel successivo Articolo 117. Chi vota «Sì», è d’accordo sulla possibilità che le Regioni chiedano di intraprendere il percorso istituzionale per ottenere maggiori competenze dal governo; chi vota «No» è contrario all’iniziativa. In Lombardia, dove non è previsto alcun quorum, il quesito è: «Volete voi che la Regione, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?». L’obiettivo dichiarato dal governatore Roberto Maroni è di raggiungere la soglia del 34 per cento dei votanti, «l’affluenza con cui nel 2001 — ha spiegato —. venne approvata la riforma costituzionale fatta dalla sinistra e presentata come la grande riforma federalista, che noi vogliamo attuare».

Il debutto delle «voting machine»

Gli elettori lombardi troveranno nella cabina una voting machine, un dispositivo simile a un tablet che sullo schermo touch screen riporterà il testo integrale del quesito referendario. Tre le possibilità di voto: sì, no o scheda bianca. In caso di errore, l’elettore avrà la possibilità di modificare la scelta, ma solo una volta. In tutto sono 24.700 le voting machine distribuite nelle 9.224 sezioni della Lombardia. A vigilare sul loro funzionamento sono previsti 6.700 «assistenti digitali» incaricati dalla Smartmatic, la società olandese che ha vinto il bando regionale per l’e-voting. Per evitare il rischio di attacchi informatici o blackout, i tablet non saranno collegati a Internet né alla corrente elettrica. «La macchina è pronta», ha annunciato sabato pomeriggio Gianni Fava, l’assessore regionale all’Agricoltura e coordinatore per lo svolgimento del Referendum per l’autonomia della Lombardia. Ma le polemiche sulle modalità di voto non si sono placate. Con il Pd che in pressing: «Gli uffici elettorali comunali lombardi hanno già evidenziato che, statisticamente, il 4% delle voting machine non funziona — sostiene il segretario milanese dem Pietro Bussolati —. Altro che tablet, si tratta di scatole nere più simili a registratori di cassa collegati a chiavette usb che memorizzeranno il voto degli elettori».

La corsa della stampa estera

Anche l’emittente catalana Catalunya Radio è fra i 130 media accreditati per seguire l’andamento del voto e dello spoglio delle schede del referendum sull’autonomia. A Palazzo Lombardia, nella Sala Biagi, è stata allestita una sala stampa operativa dalle 7 di domenica fino al termine dello scrutinio. Fra le testate accreditate, numerose sono straniere come l’ agenzia di stampa Russia Oggi, le emittenti televisive Aptn, BBc arabic, France 24, Euronews, Rtv Sloveija, Rtl Television.

Alle urne non solo per l’autonomia

Ma domenica in Lombardia non si voterà solo per l’autonomia: in 17 piccoli comuni, infatti, si svolgeranno sei referendum di fusione. In provincia di Como sono coinvolti: Albiolo, Rodero e Valmorea; Cernobbio, Moltrasio e Carate Urio; San Fedele Intelvi, Casasco d’Intelvi e Castiglione d’Intelvi. In provincia di Lecco: Introzzo, Tremenico, Vestreno. In provincia di Lodi: Camairago e Cavacurta. In provincia di Mantova: Pieve di Coriano, Revere e Villa Poma.

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