Milano

Bergamo, l'ultima beffa delle mura Unesco: dopo il parking, teleferica dei rifiuti sulla ciclovia nel parco

Un nuovo capitolo nellla vicenda del contestato parcheggio multipiano all'interno delle mura venete. Spunta una soluzione 'aerea' sulla Greenway cittadina per evitare i Tir, ed è rivolta. Il Comune: "Il percorso sarà protetto da ogni possibile danno"
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Una teleferica per trasportare il materiale di scavo e i rifiuti speciali che verranno rimossi dal cantiere. Peccato che la teleferica arrivi sulla Greenway, l'ecopercorso pedonale e ciclabile frequentato da migliaia di bergamaschi che si snoda ai piedi di Città Alta e attraversa il Parco dei colli. E' l'ultima beffa del discusso cantiere del parcheggio multipiano, l'opera che - per volere dell'amministrazione guidata da Giorgio Gori - verrà costruita all'interno delle mura venete di Bergamo, già patrimonio Unesco, all'ex Parco faunistico della Fara, un'area geologicamente fragile che già nel 2009 è franata.

La teleferica sulla Greenway 

Veniamo alla teleferica. E' il sistema al quale si è deciso di ricorrere per trasportare il materiale di scavo, ma soprattutto i detriti tossici che - come ha stabilito recentemente una sentenza del tribunale di Bergamo - sono stati interrati negli anni scorsi dall'impresa di Pierluca Locatelli, l'imprenditore (condannato) al centro di un'inchiesta su tangenti appalti e smaltimento rifiuti che coinvolse anche l'ex vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Franco Nicoli Cristiani.

Bergamo, parcheggio su mura patrimonio Unesco: lavori al via tra le polemiche


Ora: per evitare che i rifiuti e il terreno rimosso dal cantiere del megaparcheggio viaggiassero su Tir - che inevitabilmente avrebbero dovuto entare nelle mura venete attraverso Porta Sant'Agostino - si è installata la teleferica. Nessuno tra i cittadini avrebbe però immaginato che quel sistema di trasporto "aereo" avrebbe fatto capolino in una zona non qualunque: la Greenway. Un percorso nel verde che sta particolarmente a cuore ai cittadini bergamaschi, meta fissa, soprattutto nel fine settimana, per famiglie e sportivi che lungo il percorso che da Valtesse arriva fino a val Marina vanno a passeggiare, ad allenarsi o a pedalare. Insomma: non proprio il capolinea ideale per una teleferica che trasporta - seppure imballati e messi in sicurezza - rifiuti speciali. La teleferica sulla Greenway sta scatenando polemiche, sia tra gli abitanti della zona sia tra i tanti cittadini che frequenano il percorso ciclopedonale.

Ma torniamo per un attimo al cantiere del parcheggio: secondo i giudici di Bergamo l'area sulla quale si sta costruendo è una discarica abusiva: adesso, prima di iniziare a gettare il cemento, occorre rimuovere 20.425 metri cubi di materiale argilloso dove è finito di tutto, arsenico, idrocarburi, cromo esavalente, scorie non trattate. Che però l'impianto usato per portare via tutta questa roba vada a toccare un'area ecologica, autentico polmone verde di Bergamo, quella Greenway che costeggia il Campo Utili, ha il sapore amaro della beffa. Effetto collaterale inevitabile o "frittata" che doveva essere evitata? E che cosa penserà l'Unesco, che proprio quest'estate ha "baciato" le mura venete di Bergamo dichiarandole patrimonio dell'umanità?

In città il dibattito è aperto, le polemiche pure. Ma i lavori continuano senza sosta. Plinti e transenne sono già stati posizionati, dovranno essere solamente montati per il penultimo pilone che reggerà la teleferica. Dopo le oltre 7mila firma raccolte e inviate in Comune per chiedere al sindaco Gori di fermare i lavori del megaparcheggio e di evitare una figuraccia alla città - ma il sindaco ha tirato dritto non curandosi delle proteste - il comitato No Parking Fara, assieme a M5S e Sinistra Italiana, continuano a dare battaglia. 

Il Comune di Bergamo - per voce dell'assessore ai lavori pubblici, Marco Brembilla - conferma quanto scritto da Repubblica. "La traiettoria studiata è la migliore possibile per unire i due cantieri, quello di valle e quello di monte - precisa -  e sorvola necessariamente, ad un altezza di circa 6 metri, il percorso ciclopedonale indicato nell’articolo". Quanto al contatto con il "polmone verde" della green way, Brembilla tiene a dire che il percorso sarà "protetto da ogni possibile danno da opere di protezione al momento in fase di realizzazione".

Il Comune conferma anche l'aspetto legato ai rifiuti tossici, che è quello che preoccupa di più i cittadini. "Il materiale che verrà rimosso dal cantiere del parcheggio è stato classificato come rifiuto, classificazione che richiede un opportuno trattamento e che segue un preciso protocollo di smaltimento. Verranno identificati gli elementi chimici presenti e verranno pertanto seguite tutte le norme di tutela necessarie". Va ricordato, a questo proposito, che la sentenza con cui il Tribunale di Bergamo ha "bollato" l'area del cantiere della Fara come "discarica abusiva", impone l'obbligo di effettuare la bonifica di tale area prima di iniziare qualsiasi tipo di manufatto edile. 

Infine, le proteste dei cittadini. "Sono tenute dal Comune nella massima considerazione", dice Brembilla. La realtà è un po' diversa. A fronte di una petizione inviata al sindaco Gori - con 6.400 firme cartacee (e molte altre on line) contrarie al progetto del megaparcheggio -, e al netto di dure critiche arrivate da più parti - da quelle degli abitanti a quella ufficiale del Pd di Città alta, a cui è iscritto Gori - l'amministrazione ha deciso di tirare dritto nella realizzazione dell'opera all'interno delle Mura patrimonio Unesco. Anche oggi, giorno di consiglio comunale, i manifestanti del Comitato No Parking  Fara hanno protestato in aula a Palazzo Frizzoni esponendo uno striscione, contestando Gori, e chiedendo le dimissioni di Gianni Scarfone, direttore di Atb, per un presunto conflitto d'interesse nella vicenda del mega parcheggio. 
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