Milano

Roberto Maroni: "Pareggio pilotato, l'Ue non ha voluto scegliere"

Il sorteggio beffa Milano, l'Agenzia del farmaco assegnata ad Amsterdam. Parla il governatore della Lombardia:" In questo caso Regione, Comune, governo e imprese hanno fatto il possibile"

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MILANO. "Abbiamo fatto tutto il possibile, ma questa Europa non ha avuto il coraggio di scegliere e si è affidata al sorteggio". Roberto Maroni, governatore della Lombardia, commenta la sconfitta subita da Milano nella corsa ad ospitare la nuova sede di Ema, ma aggiunge: "Digerita la sconfitta dobbiamo collaborare con Amsterdam, non remare contro".
 
Presidente Maroni, se l'aspettava?
"Siamo fuori dal Mondiale, il Milan va male, ci mancava anche questa (sorride, ma poi si fa serio). Ho voluto, però, commentare al Pirellone il voto su Ema con il sindaco di Milano Beppe Sala per due motivi. La consapevolezza che in questo caso la Regione, il Comune e il governo e il mondo delle imprese hanno fatto tutto il possibile. E perché se non avessimo messo a disposizione il grattacielo Pirelli come nuova sede di Ema, qualcuno avrebbe poi potuto dire: se l'avessero fatto avremmo vinto".
 
Non è bastato, però.
"Un po' di amarezza c'è. Il sentimento che prevale in questo momento è la tristezza nei confronti di un'Europa che neppure di fronte a una partita così importante sa decidere e si affida al caso. Non si assume la responsabilità di decidere".
 
Ce l'ha con il sorteggio?
"Nessuno mi toglie dalla testa il pensiero che si è arrivati a tredici voti alla pari volutamente, con l'astensione della Slovacchia. Proprio per poter alla fine affidare il risultato al caso e non subire le conseguenze di una decisione che avrebbe scontentato uno dei due paesi. L'Olanda o l'Italia. Questa è la mia valutazione. Nemmeno più ai Mondiali di calcio si fa così".
 
Si spieghi meglio.
"Affidarsi al sorteggio è una follia e dimostra quanto questa Europa sia incapace di gestire questi fenomeni. Di fronte ai pareggi, una volta nelle partite di calcio mondiali si ricorreva al lancio della monetina. Ora ci sono i rigori e ci volevano anche per assegnare la nuova sede di Ema".
 
In che modo?
"Bisognava convocare le due città più votate davanti alla Commissione europea per illustrare i propri dossier. E poi alla fine il voto dei ventisette paesi, ma a scrutinio palese. Una Ue seria e responsabile lo avrebbe fatto, invece di affidarsi al sorteggio. Oltretutto Amsterdam non ha la nuova sede pronta, c'è il rischio che non lo sia per marzo 2019. Se succedesse, l'Agenzia non sarebbe operativa e sarebbe per tutti. È stata una giornata nera per l'Europa".
 
Matteo Salvini e la Lega, il suo partito, propongono ora di non versare più fondi all'Ue. È d'accordo?
"No, la mia è una critica al metodo. Io accetto la sconfitta, ma critico il metodo. Detto questo, credo che si debba collaborare con Amsterdam e spero che anche Milano, smaltita la delusione per non avere ottenuto la nuova sede di Ema, tenga conto che l'Agenzia del Farmaco è una cosa utile per tutti. Salve le critiche al metodo di scelta, da oggi dobbiamo lavorare tutti perché l'Agenzia abbia la sua sede rapidamente. Ne va della nostra salute e di quella di tutti gli europei. Non possiamo metterci a lavorare contro".